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Il Ritorno che Non Giunse Mai

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Il Ritorno che Non Giunse Mai Sulle terre lontane cercaron rifugio, Sognando di tornare presto al focolare, Ma il destino, nemico implacabile e ambiguo, Fece silenzio dove il cuore voleva gridare. Il sud li accolse con nuove pene, Tra fitte foreste e fiumi senza fine, Lacrime annaffiaron i loro amori, Che nell’Italia lontana rimasero infine. Il tempo passò, il sogno appassì, Su ogni volto, la nostalgia è custode, E il verde delle colline si spense, Nella terra straniera, l’anima si rode. Le mani callose senza riposo, Erigettero case in suolo ostile, Ma il desiderio nel petto rimane vivo, Di rivedere l’Italia, il suolo infantile. Ai figli raccontavano storie di un tempo, Di campi fioriti e sole splendente, Ma il ritorno atteso si fa lento, E il peso della vita si fa costante. Il sole del sud scaldava la speranza, Ma la patria era un sogno distante, E il cuore, tra dolore e ricordo, Rimase sospeso in un tempo fluttuante. Il linguaggio, i modi, tutto cambiò, Ma l’anima continuava a sognar

Il Sogno di un Nuovo Mondo

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Il Sogno di un Nuovo Mondo Nelle nebbie d’Italia, terre lontane, Sognava il popolo una vita nuova, Lasciando dietro colline insane, Verso il Brasile che speranza trova. Attraversarono mari di tormento, Portando negli occhi fede ardente, Sentendo il vento che, in ogni momento, Li guidava a un destino lucente. Il suolo del sud, selvaggio e aspro, Li accolse con braccia di dura terra, Ma ogni seme piantato nel nostro, Germinò forza, che ogni sfida afferra. Sotto il cielo vasto, alzavano il loro, Con mani ferite, sguardi d’acciaio, Trapiantando sogni con ardore puro, Radicandosi in ogni passo sazio. Il pino fiero, guardiano muto, Benediceva campi che si aprivano, Mentre il sudore, in gesto astuto, Faceva germogliare i frutti che volevano. La nostalgia, nelle notti fredde, Soffiava da colline e sole dorato, Ma la nuova vita, con voce calda, Chiamava le mani al futuro sognato. Ogni casa costruita, ogni pane cotto, Era un canto di vittoria e forza, Perché nel petto di chi è dotto, Risiedeva l

Tra Vigneti e Montagne: Il Destino dei Figli d’Italia

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Tra Vigneti e Montagne:  Il Destino dei Figli d’Italia In terre lontane, il sogno si compie, Lasciando alle spalle radici e focolare, Nel Rio Grande, tra colline e fronde, Forgiarono un mondo, un nuovo mare. Sotto il sole cocente, il sudore si fonde, Alle dolci lacrime di chi è già partito, Nei vigneti che crescono, l’amore risponde, Il tempo rinnova ciò che il cuor ha sentito. Nelle valli il vento, con voce gentile, Canta le memorie d’un antico paese, Ma ogni mattina, un passo sottile, Nella lotta per il pane e le attese. Il freddo della notte invade la casa, Ma il calore del focolare tutto sostiene, Nel fuoco acceso, l’anima è accesa, E la speranza rinasce in quel che viene. La terra risponde al tocco preciso, Di chi con amore ha seminato il pane, E il raccolto giunge con un volto deciso, Ma sempre c’è forza in chi ama. Bambini corrono tra i vigneti d’oro, Liberi, felici, senza ombra o timore, Il riso risuona, spezzando il coro, E fa rinascere il sogno d’amore. Nelle feste del borgo,

Cammini di Fede e Lotta nelle Colonie Italiane

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Cammini di Fede e Lotta nelle Colonie Italiane Nel petto ardente, un sogno si accende, Lasciaron terra, case e radici, Sulle colline, il nuovo si distende, Senza oro o gloria, piantano radici. Si ergon case, di pietra e sudore, Nella solitudine, un canto di dolore, Il tempo è aspro, ma c’è fervore, Piantano viti, raccolgono amore. Nei giorni freddi, la neve li invade, Il vento taglia, ma non li trattiene, Le mani dure vincono la saudade, E in ogni gesto, la speranza viene. Crescono viti, frutto d’unione, Nelle mani di chi al suolo donò, La vita fiorisce, rompe l’isolazione, La nuova patria infine li abbracciò. Nelle notti calme, al suon della viola, Cantano storie di un mondo lontano, Dove l’Italia, madre che non consola, Resta nei ricordi che il tempo sostiene. Cammini di fede, lotta costante, In ogni passo, sudore e dolore, Ma la speranza, fiamma brillante, Guida i cuori verso un amor maggiore. Nasce una terra, forgiata nel coraggio, Nel sangue, sudore e lacrime versate, Un nuovo pop

Nostalgia e Riscatto a Silveira Martins

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  Nostalgia e Riscatto a Silveira Martins Nel verde mare delle terre ampie, Giunsero figli d’Italia a soffrire, Con sogni stretti nelle vene stanche, Cercando vita che non sapean fiorire. Silveira, terra di vane promesse, In ogni curva un lamento sale, Ricordi vivi nelle notti intense, Di cari amati che il mare si prese. Nei boschi densi il sole si nasconde, Il sudore quotidiano per pace, Ma il destino non cede, non risponde, Alla lotta eterna che l’uomo compie. Nella nostalgia, la forza si fa, Ricordando il borgo tanto amato, Ogni giorno duro è un passo audace, Sulla via amara ma ben vissuta. I fiumi larghi, il timore della vita, L’eco lontano dei sorrisi di là, La resistenza in terra divisa, Tra ciò che fu e ciò che sarà. La casa umile, si erge senza pari, Il fuoco acceso nelle notti fredde, È il calore del petto a risvegliare, Una speranza che non ha mai visto. Nei campi vasti, il sudore è valore, Con la zappa in mano, la fede negli occhi, Il pane che manca è il dolore di un errore,

Caminhos de Fé e Luta nas Colônias Italianas

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  Caminhos de Fé e Luta nas Colônias Italianas No peito ardente, um sonho se acende, Deixaram terra, lares e raízes, Nas serras verdes, o novo se estende, Sem ouro ou glória, firmam as matrizes. Erguem-se casas, de pedra e suor, Na solidão, um cântico de dor, O tempo é rude, porém há fervor, Plantam as uvas, colhem o labor. Nos dias frios, a neve os invade, O vento corta, mas não os detém, As mãos calejadas vencem a saudade, E em cada gesto, a esperança vem. Crescem as vinhas, fruto de união, Nas mãos de quem ao solo entregou, A vida floresce, rompe a solidão, O novo lar, enfim, os acolheu. Em noites calmas, ao som da viola, Cantam histórias de um mundo além, Onde a Itália, mãe que não consola, Fica nas memórias que o tempo mantém. Caminhos de fé, a luta constante, Em cada passo, o suor e a dor, Mas a esperança, chama brilhante, Guia os corações ao amor maior. Nasce uma terra, forjada em coragem, Do sangue, suor e lágrimas vertidas, Um novo povo, em plena viagem, Deixa o passado, em no

La Migrazione Italiana in Brasile

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  La Migrazione Italiana in Brasile Sotto cieli lontani, il nostro fato, ci spinse verso terre d’oltre oceano, lasciando il suolo amato e benedetto, per cercar vita nuova e un domani sano. Le navi lente solcavan le onde, portando sogni, speranze e dolori, ogni addio una lacrima nascosta, ogni abbraccio, un ponte tra due cuori. Partimmo in cerca di lavoro e pane, fuggendo miseria, fame e guerra, con il cuore colmo di speranza, sperando in un futuro più sereno. I campi verdi e cieli azzurri in vista, la terra promessa, nuova patria, in braccia aperte trovammo rifugio, tra gente straniera, accoglienza. Ogni giorno una fatica infinita, tra il sudore e il canto di lavoro, costruimmo una nuova vita amara, ma con amore e speranza nel cuore. Nei campi di caffè, nelle piantagioni, le mani callose, il viso arso dal sole, i nostri sogni di una vita migliore, trovarono radici in suolo fertile. Con il tempo, radici profonde, crescemmo forti in terre straniere, i nostri figli, nuova generazione, por

Partire per Sopravvivere

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  Partire per Sopravvivere Lasciamo dietro i campi e le colline, nell’alba pallida che annuncia il mare, coi cuori stretti, anime senza fine, sogniamo terre che possano nutrire. Le mani callose, frutti ormai scarsi, la fame spinge via lontano il cuore, gli occhi rivolti a quei cieli già tersi, un nuovo inizio, un destino, un amore. I sogni nostri, speranze sopite, in valigie di cartone racchiusi, un canto triste, memorie infinite, camminiamo, coi cuori un po' confusi. Il vento soffia sulle vele tese, lasciando indietro ogni certezza avuta, la nostalgia di case mai comprese, nell’addio, la speranza è rinnovata. Abbiamo lasciato il sole dorato, delle vigne, dei campi e dei granai, per cercare un futuro sognato, oltre i confini, nei giorni ormai. Le madri piangono lacrime amare, padri severi, ma occhi compassione, partiamo col cuore pronto a spezzare, cercando vita in altra nazione. Il mare grande, promessa e timore, ci abbraccia e culla, ci porta via, in ogni onda un sussurro d’amore

Nostalgia tra le Foglie

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  Nostalgia tra le Foglie Nei cuori stanchi in terre foreste, il vento porta eco di memorie, di colline dorate e di feste, di un'Italia lontana in glorie. Le mani tese a nuovi orizzonti, piantavano semi di speranza, ma il cuore tornava ai vecchi monti, dove ogni pietra era una danza. Nelle notti silenti sotto stelle, sognavamo vicoli e campane, mentre il fruscio delle foglie belle, cantava di piazze e fontane. Tra il verde intenso di queste valli, gli occhi cercavano il mare amato, e le voci lontane degli anziani, ci parlavano di un passato. Gli anni passavano, lenti e duri, con sudore e lacrime sincere, ma ogni fiore che nasceva tra i muri, portava il profumo di sere. Le lettere giunte da oltre oceano, erano un balsamo per il cuore, racconti di un mondo così umano, dove ogni cosa era colore. I bimbi crescevano tra queste fronde, ignorando la patria lontana, e nei loro giochi tra le onde, viveva l'Italia più strana. Il canto degli uccelli al mattino, ci ricordava dei colli lont

Radici di Speranza: La Nuova Patria

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  Radici di Speranza: La Nuova Patria Tra i monti verdi e le valli serene, Lontano da casa, cercammo fortuna. Nel cuore portiamo l'antica catena, Di sogni spezzati sotto questa luna. Dal Veneto al mare, in nave salpammo, Con speranza e paura, un misto di cuori, E nel Rio Grande do Sul ci fermammo, Ad affrontar tempeste, privazioni e dolori. La terra promessa ci ha accolto fredda, Con piogge incessanti e viti ribelli, Ma il sogno di patria nel cuore s'accende, Come il fuoco che arde nelle notti più belle. Tra le colline e le pianure vaste, Abbiamo piantato radici profonde, Ma il richiamo di casa non si distacca, È un'eco lontana che mai si confonde. Il lavoro è duro, le mani sfinite, Ma il sudore versato non va mai sprecato, In ogni solco lasciamo ferite, Ma anche la forza di un cuore coraggioso e amato. I canti d'Italia risuonano ancora, Nelle sere tranquille, sotto un cielo d'argento, E tra questi campi, la nostra dimora, Troviamo nel nuovo una pace d'accento.