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L’Addio alla Terra Lontana

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  L’Addio alla Terra Lontana Parto dal mio paese, occhi velati, le case, il fiume, i monti un sogno perso; lascio gli occhi dei volti tanto amati, e porto un grido muto nell’universo. I prati dove fui bambino e vivo, le strade dove corse il mio destino, ora svaniscono in pensier tardivo, come un abbraccio dolce e clandestino. Dove saranno i volti familiari, le mani forti, il caldo abbraccio caro? Mi avvolgo solo in venti solitari, dentro il respiro di un cammino amaro. Sul ciglio, mia madre al pianto incline, mio padre, muto, guarda senza dire; di tutto ciò che ho amato resta il fine, e l’anima si piega nel soffrire. Se tornerò? Chi sa leggere il fato? L’oceano sfida e il cuore mio si spezza; ogni promessa resta lì sospesa, come un ricordo che il silenzio apprezza. Le mani degli amici, i vecchi canti, la festa che mi accolse un dì festante, oggi svaniscono tra passi erranti, nella speranza d’un ritorno errante. In ogni via, pietra, cielo e prato, c’è inciso un addio che resta etern...

L'Addio Crudele

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  L'Addio Crudele Sul Piave, dove il sole ora scende, Una coppia anziana, mani segnate, Guarda il figlio partire, e il cuore si arrende, A un addio che per sempre rimane. Il fiume canta, ma in note spezzate, Mentre il giovane lascia il suo rifugio, Negli occhi del padre, lacrime infrante, In quelli della madre, un pianto rugoso. La terra amata, dove radici si annodano, Rimane dietro in un sospiro finale, Il cuore che batte, ferito e solo, Sa che nulla sarà più normale. Nei verdi campi, la memoria si lega, In ogni pianta il sudore si versa, Ora un vuoto che tutto avvolge e strega, Un figlio parte, l’amore dispersa. Il cielo azzurro, un tempo luminoso, Ora si veste di grigio e dolore, E il vento che soffia, in tono pensoso, Porta via un ultimo fiore. Il giovane parte in cerca di fortuna, Sente il peso di una vita ingiusta, Ma sogna di trovare la luna, In una nuova terra, oltre la giusta. La madre, in preghiera, chiede al santo, Che il figlio trovi pace e fortuna, Ma nel petto, il dol...

La Nostalgia per la Patria Lontana

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  La Nostalgia per la Patria Lontana Sotto il cielo straniero il cuore piange, ricorda prati verdi e monti amati, tra queste mura fredde, un sogno sorge, di terre lontane e giorni incantati. La patria mia lontana, dolce terra, mi chiama con il vento del mattino, mentre la mente vaga, il cuor s’afferra, ai ricordi lontani del destino. Il sole sorge ancora sopra i colli, dove correvo libero e felice, tra valli, boschi e dolci ritornelli, mi manca ogni canto, ogni radice. Il mare blu, che accarezza il lido, porta con sé il sussurro dei ricordi, mentre il mio cuore resta qui confido, in giorni di passati che rincordi. Ogni pietra di strade tanto amate, ogni vicolo stretto e familiare, rivivono nella mente affascinate, in questa terra straniera e singolare. Gli odori della cucina di casa, profumi di pane e vino fragrante, mi mancano come una dolce morsa, nel desio di tempi ormai distanti. Le feste del paese, la sua gente, le risa e i canti che riempivano l’aria, ora sono solo eco, un ra...

Emigrazione Sofferta

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Emigrazione Sofferta In terre aride di fame e pianto, lasciammo dietro case e sogni infranti, con cuori colmi di dolore e vanto, partimmo verso lidi non più amanti. La mancanza di pane e di speranza, nei campi sterili, senza più frutti, ci spinse via con l’anima che danza, tra addii sommessi e volti già distrutti. Le lacrime di madri abbandonate, sui volti dei bambini un'ombra nera, lasciammo il nostro mondo alle spalle, con la paura d’una vita austera. Il mare vasto, oscuro e minaccioso, prometteva incubi tra onde e salsedine, il viaggio lungo, lento e periglioso, portava in sé speranze e antiche redene. Le navi cariche di cuori infranti, superavano l’onde con dolore, ogni giorno un lamento tra i canti, ogni notte un sussurro di terrore. Un mese o più di miseria e fatica, in spazi stretti e soffocanti sogni, con l’anima che ogni giorno vacilla, cercammo pace in cieli non menzogni. Sbarcammo infine in terre sconosciute, con occhi pieni di nuove illusioni, ma il sogno presto si fece...

Il Vecchio Emigrante

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  Il Vecchio Emigrante Nella piccola casa della colonia Caxias, Il vecchio emigrante siede, guardando fuori. Il tempo passa, implacabile, e lui lo sa, Che presto sarà giunto il momento dell'addio. Davanti agli occhi stanchi, la vita si srotola, Come un lungo film che va svanendo. L'allegria dei giorni passati, la tristezza del presente, E la nostalgia dell'aldeia natale che non cessa di bruciare. Tra le pareti scrostate, tra i mobili logori, Risplendono i ricordi di una giovinezza lontana. I volti dei familiari, le risate dei vecchi amici, Come fantasmi gentili che lo accompagnano ancora. Ma ora, nell'ultima fase della sua vita, Il vecchio emigrante sa di non poter tornare. La vecchia aldeia è lontana, oltre l'orizzonte, E lui resta qui, prigioniero della sua triste sorte. I giorni passano lenti, come il ticchettio di un orologio, E lui attende paziente il suo destino finale. Nella sua mente, i paesaggi familiari si mescolano, Con le voci degli amici che non potrà p...