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Mostrando postagens de março 3, 2024

La Saga di Rosalia: Un Viaggio di Coraggio e Amore

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  La Saga di Rosalia:  Un Viaggio di Coraggio e Amore Nel cuore d’Italia, sotto il sole dorato, Una donna saggia, di sessant’anni alato, Camminava per la strada del destino, In cerca di pace e di un nuovo camino. Con determinazione, con figlia e figli, Verso il Brasile partirono senza ciglia, In terre lontane, nuove strade adorano, Dove sogni e sfide avrebbero vissuto con mano. Nella remota fattoria, tra caffè e sentieri, La famiglia affrontò sfide, non furono leggeri, Con duro lavoro, ogni giorno una fede, Sotto il cielo stellato, cercavano l’equitazione. Nel cuore della famiglia, amore e unione, Una donna saggia curava le ferite, l’unione, La sua saggezza, benedizione in azione, Nei cuori afflitti, piantava l’emozione. Passarono gli anni, la lotta non smise, Risparmiando ogni centesimo, non finì in crisi, Finché un giorno, il destino aprì le porte, E una tenuta dolce, fu il loro forte. Verso la nuova vita, a Ribeirão Preto, Un uomo trovò lavoro, fu un gran metto, Con le sue mani abil

Navigare Verso Nuove Terre

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Navigare Verso Nuove Terre Oltre mille anime, sogni in viaggio, Sul vecchio vapore, destinate al Brasile, Quindici giorni e più, senza riposo, Nelle oscure stive, precari rifugi. Bambini piangono, nel terrore notturno, Malati e affamati, l'oceano tempestoso sfidano, Alte onde, tuoni e fulmini, il cielo oscurano, E l'antica nave, tra le onde, si contorce. Aggrappati alla fede, al proprio destino, Nelle preghiere, implorano salvezza, Santi patroni, guidate le nostre anime, Verso le terre sconosciute, il loro destino. Dopo l'ira del mare, il porto si svela, Rio de Janeiro, soglia di un nuovo mondo, Ma il viaggio non è finito, altri giorni attendono, Nelle piantagioni di caffè, São Paulo li aspetta. Navigare verso nuove terre, nell'immensità dell'oceano, Cuori coraggiosi, in cerca di speranza, Il destino li attende, oltre l'orizzonte sconosciuto, Nella terra straniera, una nuova vita nasce. Ogni onda racconta una storia, ogni squarcio un ricordo, Dell'oceano vas

L'Immigrato nella Terra Promessa

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  L'Immigrato nella Terra Promessa In un'atmosfera di sogni e fatiche, L'immigrante giunge, stanco e sperduto, Nella terra brasiliana, tra palme e acque, Dove il tropico danza, caldo e umido. Giunto alla colonia, Dona Isabel lo attende, Con il terreno promesso, tra la selva verde, Ma il selvaggio abbraccio della natura lo sorprende, Con alberi maestosi e bestie d'ogni genere. Il terreno, un chiarore in mezzo al bosco, Attende la sua trasformazione, il suo destino, Ma costruire una casa, una nuova patria, è un grosso Impegno, con la moglie, fra i figli piccini. Felice eppur ansioso, in questa terra nuova, S'interroga sull'avvenire, sui sogni da realizzare, Lontano dalla terra natale, dalla famiglia, prova La sua forza, mentre la moglie piange, a ricordare. Le promesse sfumate, la realtà svelata, Nelle notti di pianto, si dissolve il sogno, Ma nell'arduo lavoro, nella terra sudata, Trova forza l'immigrante, nella sua fede, nel suo intorno. Sotto il sole co

Il Vecchio Emigrante

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  Il Vecchio Emigrante Nella piccola casa della colonia Caxias, Il vecchio emigrante siede, guardando fuori. Il tempo passa, implacabile, e lui lo sa, Che presto sarà giunto il momento dell'addio. Davanti agli occhi stanchi, la vita si srotola, Come un lungo film che va svanendo. L'allegria dei giorni passati, la tristezza del presente, E la nostalgia dell'aldeia natale che non cessa di bruciare. Tra le pareti scrostate, tra i mobili logori, Risplendono i ricordi di una giovinezza lontana. I volti dei familiari, le risate dei vecchi amici, Come fantasmi gentili che lo accompagnano ancora. Ma ora, nell'ultima fase della sua vita, Il vecchio emigrante sa di non poter tornare. La vecchia aldeia è lontana, oltre l'orizzonte, E lui resta qui, prigioniero della sua triste sorte. I giorni passano lenti, come il ticchettio di un orologio, E lui attende paziente il suo destino finale. Nella sua mente, i paesaggi familiari si mescolano, Con le voci degli amici che non potrà p

Pensieri di Addio

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Pensieri di Addio Nel borgo nativo, il cuore sospira, mentre il mare inghiotte la nostra vita. Il navio si allontana, lontano, lontano, e con esso scompare la nostra speranza. Sulle strade polverose, il pensiero vaga, tra i muri screpolati e le vecchie piazze. Il profumo dell'olio, il suono delle campane, restano nel cuore mentre l'addio ci stringe. I volti familiari, le risate e i pianti, si mescolano alle onde che portano via. Le voci degli anziani, le storie d'amore, si perdono nel vento, come foglie nell'aria. Ma nei nostri occhi, c'è un fuoco che arde, un'energia nuova che ci spinge avanti. Verso terre sconosciute, verso un futuro incerto, portiamo con noi la nostra identità, il nostro essere. E mentre guardiamo il mare che ci separa, sappiamo che l'alba porterà nuove speranze. Che anche lontano, il nostro legame rimane, con la nostra aldeia, con la nostra terra, per sempre. In lontani tramonti, il ricordo si affaccia, di giorni felici e notti di speran

Nostalgia nella Foresta

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  Nostalgia nella Foresta Nella colonia italica, tra fronde cupe, Battendo il cuore emigrante, la natura sospira. Isolati dal mondo, lontani da ogni luce, La nostalgia avvolge l'anima, ombra e respiro. Tra alberi maestosi e cieli sconfinati, Il pensiero vola a terre smarrite. Dove i volti amati e le voci care, Risplendono nel ricordo, come stelle rare. In mezzo alla foresta, lontani dal mare, Si odono i sussurri dei fiumi narrare. Di vite passate, di sogni infranti, Di cuori divisi, di lacrime nascoste. Ma nell'oscurità della notte, un raggio di luna, Accarezza dolcemente l'anima immersa. E il pensiero dell'emigrante, come falco libero, Vola verso il passato, verso l'alba che sfuma. Oltre montagne e valli, oceani e terre ignote, Si allunga il filo sottile che lega alla patria. Ai luoghi dell'infanzia, ai volti dei nonni, Ai sapori della cucina, ai suoni dei campanili. E mentre la vita continua, nella nuova terra, L'ombra del passato avvolge come un manto. E

L'Angoscia dell'Immigrante

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  L'Angoscia dell'Immigrante Nella colonia Dona Isabel, tra ombre e luce, La giovane immigrante vive la sua croce. Senza i suoi cari, solo il marito accanto, Nel silenzio della foresta, si spegne il suo canto. In un parto complicato, il destino la sfida, Con dolore e paura, la vita le scivola via. Il bambino non piange, il cuore le si spezza, Nel buio della notte, sola, si accascia. Il marito impotente, senza poter far niente, Guarda il dolore consumarla lentamente. In una colonia senza risorse, nel mezzo del nulla, Si aggrappa alla speranza, in una vita così dura. Il pensiero vola al figlio perduto, La sua gioia, la sua speranza, il suo futuro. Nel freddo della solitudine, nel silenzio della notte, Piange lacrime amare, sotto il cielo scuro. La foresta fitta, un mare di alberi, Diventa il suo carcere, la sua prigione infernale. Senza luce, senza speranza, senza un raggio di sole, La giovane immigrante affronta la sua sorte. Nel buio della sua angoscia, nel peso della sua pena,

Il Ricordo Vivido

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   Il Ricordo Vivido Sul letto di morte, la vecchia immigrante, Malata e stanca, con l'ultimo respiro. Come per incanto, la mente ritorna indietro, Alla giovinezza perduta, al tempo di oro. Nella sua mente, la vila natale risplende, Con i suoi vicoli stretti e le case antiche. I genitori amorevoli, i fratelli gioiosi, E il cuore batte forte per i ricordi preziosi. I profumi dell'infanzia, i suoni familiari, Riempiono l'aria, come dolci melodie. Le risate innocenti, le lacrime di gioia, Sono come gemme che brillano nella sua memoria. Ma il tempo passa veloce, e la vita cambia, La vecchia immigrante si allontana sempre di più. Dalla sua terra amata, dalla sua famiglia, E il dolore della separazione la consuma, inesorabile. Ora, sul letto di morte, con il fiato corto, La vecchia immigrante guarda lontano, oltre l'orizzonte. Nella sua mente, la vila natale si dissolve, Ma il suo amore per essa rimane saldo, indelebile. Gli occhi si chiudono lentamente, la vita svanisce, Ma