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La Partenza dal Porto di Genova

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  La Partenza dal Porto di Genova Con lacrime d’addio, il cuore freme, mentre la nave abbraccia l’orizzonte, dietro lasciando il mar e le sue onde, e Genova che pian piano si spegne. La speranza s’intreccia col timore, nei volti stanchi di chi cerca pace, ma in cuore serra il sogno che lo abbraccia, di terre nuove e cieli senza amore. Tra canti e preghiere, il vento soffia, e il mare porta via gli ultimi sguardi, verso un domani che ancora si sogna. Il sole cala, e tra ombre si spegne, ma l’animo resiste e non si piega, lontano ormai, ma la speranza è sveglia.

A Partida do Porto de Gênova

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  A Partida do Porto de Gênova No porto, o mar sussurra a despedida, Enquanto o céu se veste de saudade, Partem os sonhos, almas divididas, Buscando em terras novas liberdade. O barco leva a esperança ao vento, Deixando atrás a pátria, o chão querido, Nos olhos brilha o misto de lamento, E a fé no peito, o coração ferido. As águas seguem rumo ao infinito, O horizonte chama, mesmo incerto, Mas cada passo ao longe é um grito, De quem deixou na Itália o peito aberto. E ao cruzar o Atlântico, o destino, Sabe que o novo mundo é o seu caminho.

I Sogni degli Emigranti

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   I Sogni degli Emigranti Navigano, speranza nei cuori, Lontano dalla terra amata e cara, Verso il Brasile, che in dolci ardori, Offre promesse, in ogni onda chiara. Nel petto, il dolore dell’Italia, La terra fertile resta nel passato, Ma la speranza cresce, e si profila, Un nuovo nido che il tempo ha tramandato. Negli occhi brillano sogni di futuro, Terra accogliente, pace e calore, Ma il cammino è lungo e, anche oscuro, Porta in sé fede, eterno ardore. Il verde delle colline lontane, Vive ancora in ogni pensiero, Ma il Brasile, con voce che rimane, Promette a chi osa un lieto sentiero. Le mani che han lavorato la terra, Sognano ora il suolo generoso, Dove il sudore sarà che non erra, E la raccolta un frutto prezioso. I figli, eredi di questa nuova vita, Cresceranno liberi come il mare, E la nostalgia, ferita infinita, Diverrà dolcezza da ricordare. Nei cieli del sud, il sole risplende, Guidando i passi di chi ha osato, Lasciar tutto, patria e sementi, Per raccogliere ciò che la vita

Tacere e Obbedire Sempre

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Tacere e Obbedire Sempre Nei campi ampi, il sole già brilla, Il popolo veneto lavora in pena, La terra è dura, il sudore stilla, Tacere e obbedire è la catena. La Serenissima, in gloria svanita, Si riduce in polvere sotto guerra, La fame morde, ferita infinita, Nel petto che soffre senza terra. Tra verdi campi il sudor sgorga, Il veneto semina, ma non miete, I sogni muoiono dove non sorge, Obbedire è ciò che rimane. Sotto il giogo dell’impero straniero, L’anima veneta di dolore si stanca, Lavora nei campi, sottomesso fiero, Speranza morta, la fede si bianca. Del tempo che si pranzava e cenava, Rimane solo la fame, il dolore, Nel nuovo regno il popolo sperava, Ma non c’è cibo, solo il rancore. Il suono delle campane echeggia, In preghiera il popolo piange, La fede si tiene, anche se scoraggia, Perché in Dio si confida sempre. Il signor di terre, lontano, assente, Il popolo fatica per un sostentare, Il raccolto è scarso, il guadagno mente, Tacere e obbedire è il lamento. In Italia unita,

Os Sonhos dos Emigrantes

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  Os Sonhos dos Emigrantes Navegam, na esperança, os corações, Longe da terra amada, em busca de alento, Rumo ao Brasil, que guarda em ilusões, Oásis de promessas, doce vento. No peito, a dor da Itália que se vai, O solo fértil deixa-se pra trás, Mas a esperança nasce e logo atrai, Um novo lar que o tempo nunca traz. Nos olhos, brilham sonhos de futuro, Terra que acolhe com calor e paz, Mas o caminho é longo e, mesmo escuro, Carrega em si a fé que nunca jaz. O verde das colinas, lá distante, Ainda vive em cada pensamento, Mas o Brasil, com voz tão retumbante, Promete aos bravos mais contentamento. As mãos calejadas pelo arado, Já sonham com a terra generosa, Onde o suor será logo abençoado, E a colheita será esplendorosa. Os filhos, herdeiros dessa nova vida, Crescerão livres, fortes como o mar, E a saudade, que fere e nunca finda, Será lembrança que se há de amar. Nos céus do sul, o sol brilha imponente, Guiando os passos de quem se atreveu, A deixar tudo, a pátria e a semente, Para c

Calar e Obedecer Sempre

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Calar e Obedecer Sempre Nos campos vastos, o sol já reluz, O povo veneto em dor trabalha, A terra é dura, o suor conduz, Calar e obedecer não se atrapalha. A Sereníssima, em glória antiga, Caiu em pó sob guerra cruel, A fome é feroz, ferida antiga, No peito que sofre destino fiel. Nos verdes campos, suor a correr, O veneto planta, mas não colhe, Seus sonhos murcham sem florescer, Obedecer é o que se escolhe. Sob o jugo de império alheio, A alma veneta em dor se cansa, Trabalha em campo, num chão cheio, Esperança morta, fé sem dança. De um tempo em que se almoçava e jantava, Restou só a fome, a dor que consome, No novo reino, o povo esperava, Mas não há comida, só há mais fome. O som dos sinos nas igrejas ecoa, Em prece fervente, o povo chora, A fé se mantém, mesmo quando doa, Pois em Deus confiam a toda hora. O senhor de terras, distante, ausente, O povo labuta por um sustento, A colheita é pouca, o lucro é rente, Calar e obedecer é o lamento. Na Itália unida, o sonho se esvai, A terra

Tra Vigneti e Montagne: Il Destino dei Figli d’Italia

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Tra Vigneti e Montagne:  Il Destino dei Figli d’Italia In terre lontane, il sogno si compie, Lasciando alle spalle radici e focolare, Nel Rio Grande, tra colline e fronde, Forgiarono un mondo, un nuovo mare. Sotto il sole cocente, il sudore si fonde, Alle dolci lacrime di chi è già partito, Nei vigneti che crescono, l’amore risponde, Il tempo rinnova ciò che il cuor ha sentito. Nelle valli il vento, con voce gentile, Canta le memorie d’un antico paese, Ma ogni mattina, un passo sottile, Nella lotta per il pane e le attese. Il freddo della notte invade la casa, Ma il calore del focolare tutto sostiene, Nel fuoco acceso, l’anima è accesa, E la speranza rinasce in quel che viene. La terra risponde al tocco preciso, Di chi con amore ha seminato il pane, E il raccolto giunge con un volto deciso, Ma sempre c’è forza in chi ama. Bambini corrono tra i vigneti d’oro, Liberi, felici, senza ombra o timore, Il riso risuona, spezzando il coro, E fa rinascere il sogno d’amore. Nelle feste del borgo,

Cammini di Fede e Lotta nelle Colonie Italiane

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Cammini di Fede e Lotta nelle Colonie Italiane Nel petto ardente, un sogno si accende, Lasciaron terra, case e radici, Sulle colline, il nuovo si distende, Senza oro o gloria, piantano radici. Si ergon case, di pietra e sudore, Nella solitudine, un canto di dolore, Il tempo è aspro, ma c’è fervore, Piantano viti, raccolgono amore. Nei giorni freddi, la neve li invade, Il vento taglia, ma non li trattiene, Le mani dure vincono la saudade, E in ogni gesto, la speranza viene. Crescono viti, frutto d’unione, Nelle mani di chi al suolo donò, La vita fiorisce, rompe l’isolazione, La nuova patria infine li abbracciò. Nelle notti calme, al suon della viola, Cantano storie di un mondo lontano, Dove l’Italia, madre che non consola, Resta nei ricordi che il tempo sostiene. Cammini di fede, lotta costante, In ogni passo, sudore e dolore, Ma la speranza, fiamma brillante, Guida i cuori verso un amor maggiore. Nasce una terra, forgiata nel coraggio, Nel sangue, sudore e lacrime versate, Un nuovo pop

Nostalgia e Riscatto a Silveira Martins

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  Nostalgia e Riscatto a Silveira Martins Nel verde mare delle terre ampie, Giunsero figli d’Italia a soffrire, Con sogni stretti nelle vene stanche, Cercando vita che non sapean fiorire. Silveira, terra di vane promesse, In ogni curva un lamento sale, Ricordi vivi nelle notti intense, Di cari amati che il mare si prese. Nei boschi densi il sole si nasconde, Il sudore quotidiano per pace, Ma il destino non cede, non risponde, Alla lotta eterna che l’uomo compie. Nella nostalgia, la forza si fa, Ricordando il borgo tanto amato, Ogni giorno duro è un passo audace, Sulla via amara ma ben vissuta. I fiumi larghi, il timore della vita, L’eco lontano dei sorrisi di là, La resistenza in terra divisa, Tra ciò che fu e ciò che sarà. La casa umile, si erge senza pari, Il fuoco acceso nelle notti fredde, È il calore del petto a risvegliare, Una speranza che non ha mai visto. Nei campi vasti, il sudore è valore, Con la zappa in mano, la fede negli occhi, Il pane che manca è il dolore di un errore,

Esilio e Ribellione

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Esilio e Ribellione Nei campi dove il dolore si cela, Il vento sussurrava in toni lenti, La terra esausta chiedeva una stella, Che la fame faceva orme potenti. Le ombre dei signori senza cuore, Con mano di ferro prendevan vita, E sotto il cielo grigio, senza onore, Partimmo per un'ardua infinita. I fiumi attraversammo senza sosta, Portavano sogni verso il mare, La terra promessa, la luce tosta All'orizzonte dove il sol giace. Zittite le nostre voci, ma l'anima, La fiamma della giustizia bruciava, E fu nell'esilio che trovam la calma, Che la patria più non ci donava. Obbedire, mai più! Era il nostro grido, Nelle terre lontane erigerem Un focolare che mai tema il fido Fuoco che in noi rinnoverem. Tra le vigne d'un futuro incerto, Piantammo speranza e fede in terra, E ogni frutto, ogni sogno scoperto, Ci porta sollievo e nuova guerra. Così marciam, esseri senza paura, Fuggendo il pugnale che la vita fende, E mentre i venti portano ventura, Noi leviamo le mani, fiere e

Caxias del Sud: La Culla dei Sogni

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Caxias del Sud: La Culla dei Sogni Tra verdi colline, il cielo si aprì, E figli d’Italia qui giunsero, Con cuori stanchi di un vuoto così, Nuove terre con speranza ararono. Caxias, culla di sogni antichi, Dove la nostalgia trovò dimora, I giorni duri, ma ideali saldi, Fermi come la roccia in cammino. Ad ogni curva del freddo cammino, L’eco delle voci di chi partì, La vita qui si fece sfida, Ma ogni lacrima divenne un fiume. Le colline custodiscono storie, Di mani che la terra scolpirono, E il sudore che scorse in abbondanza, Fu il sale delle vite che sognarono. Il sole che sorge, la speranza accende, La fiamma viva nel petto a bruciare, E anche quando scende la notte, Il sogno insiste a germogliare. Il vento soffia le preghiere leggere, Di chi lottò e la vittoria alzò, E il campo vasto, un tempo oscuro, Oggi è eredità di chi lo volle. Le pietre ferme sul terreno segnato, Segnano i passi di chi qui venne, E ogni frutto, nel suolo piantato, È prova viva dello sforzo altrui. Nelle valli v