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Mostrando postagens com o rótulo memoria

Nostalgia e Superamento: La Vita a Silveira Martins

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  Nostalgia e Superamento:  La Vita a Silveira Martins Nel lontano orizzonte, il dolore appare, Attraversando il mare, cercando fortuna, Lasciando la patria, la vita è un mare, Tra nostalgia e paura, che è più dura. La terra nuova porta promesse tante, Silveira Martins, destino crudele, Ma il cuore soffre, e con dolore canta, Un dolce paese, dove il cielo è puro. Nei campi vasti, le mani si intrecciano, Nella dura lotta, senza lamento, Ma dentro il petto, dolori si accrescono, E l’anima piange il dolce ricordo. L’aratro segna la terra in righe fredde, Seminando sogni che qui pianteremo, Ogni solco una memoria cede, Di tempi lontani che abbandonammo. Le notti lunghe, fredde come la morte, Portano con sé il dolore passato, Ma in Silveira, l’anima cerca la sorte, Di una nuova casa in un suolo amato. I giorni passano lenti nella promessa, Di un futuro che insiste a migliorare, E ogni lacrima, in dolore che non cessa, È un passo in avanti, un frutto da amare. Tra i pini, echeggiano dolci ca

Al di là de el Mar

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  Al di là de el Mar Gavemo preso el mar, co ‘l cuor pesante, Lasando ‘sta tera straca e ‘bandonà, Le case fredde e i campi sensa piante, Par ‘ndar lontan, dove el destino xe scrito. El vapor parte, ne porta via l’anema, In tel silensio del mar sconfinà, Le onde canta storie de chi scampa, E no se sa ‘ndove ‘l futuro xe finìo. Sensa mai vedar el sol che tramonta, Se vive ‘ndentro a ‘sti porèi scuri, Le facce tristi, i oci che no conta, Solo speransa e i nostri gran pauri. Xe longhi i zorni, no passa mai el tempo, ‘Na vita ‘ndentro, chiusi come cani, E ogni pianto el core strenze lento, Co la paura de no trovar doman. I venti forti porta via i sogni, E la tempesta sbate le anime stanche, Se prega tanto che ‘l cielo ne vegna in contro, Ma solo el mar ne guida in ‘ste acque. Le mare culla i fioi che no i dorme, Le facce bianche de la fame nera, E i veci conta storie de ‘na volta, Par far scordar che ‘sto viajo xe un calvario. I remi de ‘sto vapor no se ferma, Ne porta avanti, sempre più l

Gavemo Bisogno de Scampare

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  Gavemo Bisogno de Scampare De ‘sta tera no resta più gnente, Terra magra, poareta e ‘bandonà, El lavor manca, el pan xe sempre assente, La fame ‘ndentro a tuto xe piantà. El vento porta via ogni speransa, Par case ormai se sente sol sospiri, El cuor se sgionfa, spezzà dalla mancanza, De ‘na vita che i giorni no ghe i tira. Gavemo da ‘ndar via, ‘ndar via lontan, Da ‘sti paesi persi in la miseria, Brasil, ‘Merica, dover che i san Che là se spera de trovar materia. El partir xe duro, lassar i nostri, I campi, el piasso, el campanil che suona, Ma el cuor el scampa via, ‘l fa ‘sti mostri, Xe ora de scampare, la luna tona. El mar ne speta, scuro, infinito, Xe longo el viajo, ma qualchedun ne consola, Che là lontan, forse no se xe tradito, E ‘na tera nova ne pol scoltar. In tanti piange, qualchedun soride, Ma el sguardo falso xe pien de corajo, El cuor xe grosso, ma el mondo no se vide, Ghe resta solo de trovar un viajo. Le barche parte, carighe de pene, Le anime ligàe co na speransa, El dì

Il Ritorno che Non Giunse Mai

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Il Ritorno che Non Giunse Mai Sulle terre lontane cercaron rifugio, Sognando di tornare presto al focolare, Ma il destino, nemico implacabile e ambiguo, Fece silenzio dove il cuore voleva gridare. Il sud li accolse con nuove pene, Tra fitte foreste e fiumi senza fine, Lacrime annaffiaron i loro amori, Che nell’Italia lontana rimasero infine. Il tempo passò, il sogno appassì, Su ogni volto, la nostalgia è custode, E il verde delle colline si spense, Nella terra straniera, l’anima si rode. Le mani callose senza riposo, Erigettero case in suolo ostile, Ma il desiderio nel petto rimane vivo, Di rivedere l’Italia, il suolo infantile. Ai figli raccontavano storie di un tempo, Di campi fioriti e sole splendente, Ma il ritorno atteso si fa lento, E il peso della vita si fa costante. Il sole del sud scaldava la speranza, Ma la patria era un sogno distante, E il cuore, tra dolore e ricordo, Rimase sospeso in un tempo fluttuante. Il linguaggio, i modi, tutto cambiò, Ma l’anima continuava a sognar

Esilio e Ribellione

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Esilio e Ribellione Nei campi dove il dolore si cela, Il vento sussurrava in toni lenti, La terra esausta chiedeva una stella, Che la fame faceva orme potenti. Le ombre dei signori senza cuore, Con mano di ferro prendevan vita, E sotto il cielo grigio, senza onore, Partimmo per un'ardua infinita. I fiumi attraversammo senza sosta, Portavano sogni verso il mare, La terra promessa, la luce tosta All'orizzonte dove il sol giace. Zittite le nostre voci, ma l'anima, La fiamma della giustizia bruciava, E fu nell'esilio che trovam la calma, Che la patria più non ci donava. Obbedire, mai più! Era il nostro grido, Nelle terre lontane erigerem Un focolare che mai tema il fido Fuoco che in noi rinnoverem. Tra le vigne d'un futuro incerto, Piantammo speranza e fede in terra, E ogni frutto, ogni sogno scoperto, Ci porta sollievo e nuova guerra. Così marciam, esseri senza paura, Fuggendo il pugnale che la vita fende, E mentre i venti portano ventura, Noi leviamo le mani, fiere e

L'Addio Crudele

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  L'Addio Crudele Sul Piave, dove il sole ora scende, Una coppia anziana, mani segnate, Guarda il figlio partire, e il cuore si arrende, A un addio che per sempre rimane. Il fiume canta, ma in note spezzate, Mentre il giovane lascia il suo rifugio, Negli occhi del padre, lacrime infrante, In quelli della madre, un pianto rugoso. La terra amata, dove radici si annodano, Rimane dietro in un sospiro finale, Il cuore che batte, ferito e solo, Sa che nulla sarà più normale. Nei verdi campi, la memoria si lega, In ogni pianta il sudore si versa, Ora un vuoto che tutto avvolge e strega, Un figlio parte, l’amore dispersa. Il cielo azzurro, un tempo luminoso, Ora si veste di grigio e dolore, E il vento che soffia, in tono pensoso, Porta via un ultimo fiore. Il giovane parte in cerca di fortuna, Sente il peso di una vita ingiusta, Ma sogna di trovare la luna, In una nuova terra, oltre la giusta. La madre, in preghiera, chiede al santo, Che il figlio trovi pace e fortuna, Ma nel petto, il dol

Le Tradizioni Mantenute

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Le Tradizioni Mantenute Nel verde vallone, lontano dal natio, Echi di lotte, terre sono custodi, Gli immigrati portarono il natale, Con fede e forza, radici sono nodi. Nella danza e nel canto, nelle feste riecheggiano, Vecchie storie di un lontano rifugio, Ogni canzone che i cuori intonano, Eterno legame dell’amore costante. Nei fuochi alti, brillano le memorie, Del vecchio focolare, ora rinato, Cucina e odori, ricche sono le glorie, Ricette antiche, sempre rinnovato. Il vino è sangue, la tavola celebra, Il pane è vita, sacro sacramento, In ogni gesto, la tradizione si eleva, In ogni atto, puro sentimento. Nella cappella, le candele sono accese, Preghiere dolci, eco del passato, In processioni, le anime sono coese, Fede mantenuta, cuore placato. Nelle mani callose, sogni piantati, In terre nuove, frutti del lavoro, Nel sudore, i legami sostenuti, Ogni sforzo, rinnovato ardore. I figli imparano, mantengono il rito, In ogni parola, un tesoro è visto, Nella lingua dolce, il passato è scri

Caxias del Sud: La Culla dei Sogni

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Caxias del Sud: La Culla dei Sogni Tra verdi colline, il cielo si aprì, E figli d’Italia qui giunsero, Con cuori stanchi di un vuoto così, Nuove terre con speranza ararono. Caxias, culla di sogni antichi, Dove la nostalgia trovò dimora, I giorni duri, ma ideali saldi, Fermi come la roccia in cammino. Ad ogni curva del freddo cammino, L’eco delle voci di chi partì, La vita qui si fece sfida, Ma ogni lacrima divenne un fiume. Le colline custodiscono storie, Di mani che la terra scolpirono, E il sudore che scorse in abbondanza, Fu il sale delle vite che sognarono. Il sole che sorge, la speranza accende, La fiamma viva nel petto a bruciare, E anche quando scende la notte, Il sogno insiste a germogliare. Il vento soffia le preghiere leggere, Di chi lottò e la vittoria alzò, E il campo vasto, un tempo oscuro, Oggi è eredità di chi lo volle. Le pietre ferme sul terreno segnato, Segnano i passi di chi qui venne, E ogni frutto, nel suolo piantato, È prova viva dello sforzo altrui. Nelle valli v

La Nostalgia della Terra Natale

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  La Nostalgia della Terra Natale Nei verdi colli d'oltre il mare amato, Danza la nostalgia nel mio cuore, In terra straniera un pianto sommato, Risuonano i ricordi con ardore. Il vento freddo porta voci amate, Eco di sogni che restano indietro, E nel silenzio, l’assenza calpestate, Stringe i giorni di un vivere tetro. Mani callose, la terra toccando, Rivivono i campi mai calpestati, Nei sogni tornano, amore cercando, Mentre il dolore è nei cuori narrati. La nostalgia è un legame che prende, Tra la terra nuova e l’antica amata, Nella memoria l’immagine splende, Di una patria che rimane ammirata. I fiumi grandi e la selva nascosta, E la distanza crudele nel cuore, L’anima alla madre sempre composta, Con nostalgia che nutre l’amore. Nel calore del giorno, freddo e muto, Il ricordo viene come un dolore, Dolce terra, ormai in sogno vissuto, La nostalgia è come un gran fardello. Ogni lacrima, sorriso svelato, Rivela il sogno tanto ambito, Di un ritorno che mai è sognato, Verso la terra

Partire per Sopravvivere

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  Partire per Sopravvivere Lasciamo dietro i campi e le colline, nell’alba pallida che annuncia il mare, coi cuori stretti, anime senza fine, sogniamo terre che possano nutrire. Le mani callose, frutti ormai scarsi, la fame spinge via lontano il cuore, gli occhi rivolti a quei cieli già tersi, un nuovo inizio, un destino, un amore. I sogni nostri, speranze sopite, in valigie di cartone racchiusi, un canto triste, memorie infinite, camminiamo, coi cuori un po' confusi. Il vento soffia sulle vele tese, lasciando indietro ogni certezza avuta, la nostalgia di case mai comprese, nell’addio, la speranza è rinnovata. Abbiamo lasciato il sole dorato, delle vigne, dei campi e dei granai, per cercare un futuro sognato, oltre i confini, nei giorni ormai. Le madri piangono lacrime amare, padri severi, ma occhi compassione, partiamo col cuore pronto a spezzare, cercando vita in altra nazione. Il mare grande, promessa e timore, ci abbraccia e culla, ci porta via, in ogni onda un sussurro d’amore