Caxias del Sud: La Culla dei Sogni


Caxias del Sud: La Culla dei Sogni


Tra verdi colline, il cielo si aprì,

E figli d’Italia qui giunsero,

Con cuori stanchi di un vuoto così,

Nuove terre con speranza ararono.


Caxias, culla di sogni antichi,

Dove la nostalgia trovò dimora,

I giorni duri, ma ideali saldi,

Fermi come la roccia in cammino.


Ad ogni curva del freddo cammino,

L’eco delle voci di chi partì,

La vita qui si fece sfida,

Ma ogni lacrima divenne un fiume.


Le colline custodiscono storie,

Di mani che la terra scolpirono,

E il sudore che scorse in abbondanza,

Fu il sale delle vite che sognarono.


Il sole che sorge, la speranza accende,

La fiamma viva nel petto a bruciare,

E anche quando scende la notte,

Il sogno insiste a germogliare.


Il vento soffia le preghiere leggere,

Di chi lottò e la vittoria alzò,

E il campo vasto, un tempo oscuro,

Oggi è eredità di chi lo volle.


Le pietre ferme sul terreno segnato,

Segnano i passi di chi qui venne,

E ogni frutto, nel suolo piantato,

È prova viva dello sforzo altrui.


Nelle valli verdi, i sorrisi si sentono,

Di bambini che non conoscono il peso,

Del sacrificio di un passato immenso,

Che costruì la vita senza alcun disprezzo.


Il tempo passa, ma la storia vive,

In ogni angolo, in ogni sguardo,

E Caxias, ferma e risoluta,

È testimone di un sogno vissuto.


Le mani callose, la fede indomita,

Che il lavoro fece fiorire,

Sono l’eredità di un popolo coraggioso,

Che dal nulla creò un rifugio.


Nella serra gaúcha, il nome risuona,

Caxias del Sud, così piena di gloria,

E il sangue italiano che qui risuona,

Scrive in vita le sue memorie.


E i monti custodiscono con zelo e amore,

Il sacrificio che qui si piantò,

Caxias, culla di un immenso ardore,

Dove il futuro, con fede, si tracciò.


Nel fertile suolo dei tuoi verdi campi,

La vita sboccia, in ogni stagione,

E il popolo italiano, in forti canti,

Celebra in te la sua redenzione.