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Mostrando postagens de abril 28, 2024

L'Inno della Grandine

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  L'Inno della Grandine Sotto il cielo tempestoso, la grandine scende, Come sassi lanciati dalla furia del vento, Rumore di tamburi sulla terra che trema, Nel fragore dell'assalto della natura. Cristalli di ghiaccio cadono con violenza, Frantumando il silenzio con la loro danza, Squarciando il cielo con la loro ira, In un'esplosione di potenza e di forza. Campi e boschi vengono devastati, Dalla furia implacabile della grandine, Che abbatte tutto ciò che trova sul suo cammino, Nel tumulto impetuoso della tempesta. Case e tetti vengono martellati, Dalle pietre cadenti dal cielo, E gli abitanti cercano rifugio, Nell'ombra protettiva dei loro rifugi. Ma anche nella furia della tempesta, C'è bellezza nel suo potere devastante, Come un drago che danza nel fuoco, Nell'eterna lotta tra luce e oscurità. E quando la tempesta si placa, E il cielo si schiarisce di nuovo, La terra si risveglia dalla sua agonia, Nell'abbraccio della luce del sole. Così l'inno della gr

Minha Primeira Professora

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  Minha Primeira Professora Na infância, vi brilhar um sol singelo, Minha mestra, sabedoria em flor, Seu olhar, farol, guia em desvelo, Rumo ao saber, ao mundo, ao seu fulgor. Com mãos de fada, acendeu a luz da mente, Nas letras e números, sementes plantou, Na ternura do gesto, amor pungente, Minha primeira professora, onde tudo começou. Em sua voz, o canto da esperança, Nas páginas do livro, o universo se abriu, No quadro negro, a vida, uma dança, Aprendi a sonhar, a voar, a ser o que quis. Oh, mestra querida, ternura e firmeza, Nas lições de vida, sua marca deixou, Sementes lançadas, frutos com certeza, Minha primeira mestra, em meu coração ficou. Gratidão eterna, em versos trago, Àquela que me ensinou a trilhar, Os caminhos do saber, do afago, Minha primeira professora, a quem hei de amar. Nos corredores da memória, seu nome ecoa, Símbolo de dedicação, de luz e amor, Minha mestra, minha guia, minha joia, Em cada aprendizado, em cada fulgor. Obrigado, mestra, por tanto ensinar, Pelos

Una Saga di Tesori e Misteri

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Una Saga di Tesori e Misteri   Nelle terre d'Italia un triste destino, Maria Augusta Verri, giovanile, Partì da questo mondo, il suo cammino Interrotto, lasciando in un difficile Vicenda, cinque figli al paterno affetto Orfani, nel dolor, del suo sorriso. Francesco, consorte nel suo dispetto, Senza speranza, decide il compromesso. Mezza età lo colse e l'arduo pensiero Di vita grama e scarse prospettive, Decise di cercar l'altro emisfero, Con quattro figli e le sue angosce vive. Solo la figlia, già sposata, resta Nel borgo, mentre il padre parte in fretta. Tra gli oggetti portati al di là del mare, Tre posate d'argento, nobili e antiche, Con lo stemma dei Verri a far memoria, Cimelio prezioso, dalle storie ricche. Un'antica eredità, per lunghe generazioni, Che rivelava il passato dei Verri, conti e baroni. Ma poi, nel tempo, il destino si svela, E i destini si mescolano, in un incanto, Francesco, ormai anziano, con la sua vita grama, Tra le famiglie Piazzetta, trova