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Mostrando postagens com o rótulo Nostalgia

Colonia Conde d'Eu: La Costruzione de una Nuova Casa

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Colonia Conde d'Eu: La Costruzione de una Nuova Casa Nelle vaste terre del sud lontano, L’anima prega, lo sguardo è smarrito, Ogni colono con sogno in mano, Pianta radici nel suolo fiorito. Il verde fitto celava l’orizzonte, La nostalgia stringeva il cuore piano, In ogni albero un monte ed un ponte, E nel silenzio, il nido più arcano. Il vento freddo portava il ricordo, D’un’Italia nel cuore custodita, Nei cuori rimbombava forte il sordo, Lasciar dietro la terra più fiorita. In ogni casa, una vita da far, Con mani ruvide, speranza nuova, La terra fertile, e dolce sarà, E nel lavoro, l’anima che prova. Il fiume ampio tagliava il terreno, Come specchio di dolori passati, I figli correvano in campo pieno, E lì sbocciavan ricordi mai nati. Nell’isolato della foresta, Il vino rosso lento si spargeva, I sogni allora diventavan festa, E ogni uva un futuro attendeva. Il duro lavoro plasmava il suolo, Nasceva casa tra pietra e canzone, Le cantine cantavan di un volo, Di popolo unito e nuova...

Colonia Dona Isabel: La Promessa di un Futuro Migliore

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Colonia Dona Isabel:  La Promessa di un Futuro Migliore Nelle terre lontane del Sud selvaggio, Arrivano stanchi i figli di là, Lasciando dietro il suolo sterile, ostaggio, Sognando la pace che qui troverà. A Dona Isabel, le mani affaticate, Piantarono radici in terra di dolore, Costruendo speranze in case abitate, Cercando nel lavoro conforto e amore. I fiumi serpeggiano tra le montagne, Portando i desideri di chi qui resta, La fede sostiene le vite strane, Nelle notti fredde, la nostalgia infesta. Le foreste chiuse, sentieri crudeli, Dove i pionieri hanno forgiato il suolo, Con sangue e sudore, coraggi ribelli, Piantavano il futuro nell'immenso volo. Il vento tagliente porta memorie del mare, Lasciato dietro con un sospiro e una preghiera, Qui, ogni passo è un nuovo cercare, Dove il dolore incontra il sogno e si spera. I campi, prima vuoti, ora fioriscono, Con il lavoro delle mani instancabili, Nelle case di pietra, i sorrisi accarezzano, Il dolore passato, gli echi impronunciabil...

L’Addio alla Terra Lontana

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  L’Addio alla Terra Lontana Parto dal mio paese, occhi velati, le case, il fiume, i monti un sogno perso; lascio gli occhi dei volti tanto amati, e porto un grido muto nell’universo. I prati dove fui bambino e vivo, le strade dove corse il mio destino, ora svaniscono in pensier tardivo, come un abbraccio dolce e clandestino. Dove saranno i volti familiari, le mani forti, il caldo abbraccio caro? Mi avvolgo solo in venti solitari, dentro il respiro di un cammino amaro. Sul ciglio, mia madre al pianto incline, mio padre, muto, guarda senza dire; di tutto ciò che ho amato resta il fine, e l’anima si piega nel soffrire. Se tornerò? Chi sa leggere il fato? L’oceano sfida e il cuore mio si spezza; ogni promessa resta lì sospesa, come un ricordo che il silenzio apprezza. Le mani degli amici, i vecchi canti, la festa che mi accolse un dì festante, oggi svaniscono tra passi erranti, nella speranza d’un ritorno errante. In ogni via, pietra, cielo e prato, c’è inciso un addio che resta etern...

Às Margens do Adeus

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  Às Margens do Adeus Parti da minha terra, o peito em brasa, os olhos marejados de saudade; deixei pra trás a vila, a antiga casa, e a dor me rasga em plena mocidade. O céu que me acolheu na juventude tornou-se uma paisagem, fria e escassa; meu peito sangra em sua inquieta atitude, de amar o chão que aos poucos se desfaça. Nas ruas onde andei de pés descalços, escuto o eco das manhãs passadas; carrego, sob a pele e falsos sorrisos, cicatrizes de dores abafadas. No vento forte, o cheiro dos trigais, das colinas e campos e do rio; um nó profundo prende-me aos locais que agora deixo em exílio sombrio. Minha mãe, junto ao umbral, me dá seu beijo, meu pai, com rosto austero e olhos vazios; o mundo inteiro em mim perdeu seu ensejo, e a fé de volta agora é pó de estios. Se volto? Ah, quem dirá o triste fado? Quem sabe o mar me leva, ou me renega. A pátria que me chama em tom calado é sonho ou pranto em que minh’alma navega? Os braços dos amigos, companheiros, que um dia me acolheram com ...

Làgreme in Tera Strània

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  Làgreme in Tera Strània Che ’l cor se sbrega drento par l’adio, lassando i volti cari drio in piassa, che l’ombra de i ricordi fa ’l so fio, sensa saver se un dì ’l ritorno i passa. La fame che ne porta via dal paese, i monti alti, ’l fiume, ’l vento e i pradi, come a soare la vóia da ’na stesa, e portar via da chi mai scordà i amadi. Ma come stago mì, a star lontan, dove nissun capisse ben el parlar, che anca el dialeto el vien pian pian, come ’na lonta nostalgia a sbregar. Soto ’l celo straniero mi pens, che tut quel ch’ho là indrio i ze andà, e restano sol i ricordi dens, de l’ultim baso, strendo la man calda. E i nostri veci piange su la porta, ancora ciamando col sesto in te man, come ’l soeghio fin al dì che nol porta, fin a quela fin che nol ghe fa dan. E i oci del mi pare, grisi e fondi, mi sognara, mentre scomissio a laorà, tra ste contrade de boschi e di mondi, chissà mai se ’l destino qua m’acora. Le me man sfega le ràbie nove, brussiando el sol e i pensier al scuro, i...

Nostalgia de Afetos Distantes

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  Nostalgia de Afetos Distantes No âmago da alma, a dor silente brada, Aos entes distantes meu pranto se lança, Na vasta imensidão que o peito invade, A saudade ferida se faz lembrança. Oh, longínquos abraços que não vêm, Em cada suspiro, um lamento aflora, Dos olhos brota a lágrima que contém A memória dos que o tempo devora. Oh, tempo cruel, que afasta e separa, E a distância, vil, que a vida condena, A alma sangra em dores que não para, Enquanto o coração na espera pena. Nas sombras do sentir, busco o alento, Dos laços rompidos, meu tormento.

Nostalgia e Superamento: La Vita a Silveira Martins

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  Nostalgia e Superamento:  La Vita a Silveira Martins Nel lontano orizzonte, il dolore appare, Attraversando il mare, cercando fortuna, Lasciando la patria, la vita è un mare, Tra nostalgia e paura, che è più dura. La terra nuova porta promesse tante, Silveira Martins, destino crudele, Ma il cuore soffre, e con dolore canta, Un dolce paese, dove il cielo è puro. Nei campi vasti, le mani si intrecciano, Nella dura lotta, senza lamento, Ma dentro il petto, dolori si accrescono, E l’anima piange il dolce ricordo. L’aratro segna la terra in righe fredde, Seminando sogni che qui pianteremo, Ogni solco una memoria cede, Di tempi lontani che abbandonammo. Le notti lunghe, fredde come la morte, Portano con sé il dolore passato, Ma in Silveira, l’anima cerca la sorte, Di una nuova casa in un suolo amato. I giorni passano lenti nella promessa, Di un futuro che insiste a migliorare, E ogni lacrima, in dolore che non cessa, È un passo in avanti, un frutto da amare. Tra i pini, echeggiano...

Perché Abbiamo Dovuto Emigrare

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  Perché Abbiamo Dovuto Emigrare L’Italia, un passato in frammenti, Regni sparsi, lingue di mille colori, Uniti, ma persi nei tormenti, Nella miseria, il pianto è senza fiori. Nei campi, la speranza si perde, I raccolti falliscono, il pane manca, Il sudore sulla terra è come un verde, La povertà ci avvolge in una panca. Da Treviso partiamo con paura, Sognando un Brasile di sole e pace, Ma l’oceano porta la ferita dura, E il futuro, incerto, ancora tace. I figli, piccoli, nel petto il dolore, Lasciando la casa, la terra e la radice, Cercando nel Sud un nuovo sudore, Dove la vita, forse, si capisce. Le montagne ci salutano lontane, La nostalgia stringe il cuore, Ma seguiamo, erranti, senza pane, Attraversando mari, senza fiore. Nella Colonia, i primi passi, Con la zappa, il sogno si fa vero, A poco a poco, superiamo i contrasti, Ma il cuore continua, sincero. L’Italia in noi è memoria viva, Nel sangue scorre l’antica passione, Ma la nuova terra ci avvicina, Bisogna credere nella rede...

Sogni Interrotti

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  Sogni Interrotti Nella terra promessa il sol calò, I sogni al vento il mare poi rubò, La solitudine presto arrivò, E la speranza piano si fermò. Nelle piantagioni il sudore cadde, E le lacrime, amaro e intenso mare, Segnavan la terra, il cuore arse, Il futuro un'ombra triste divenne. Il contratto finì, il ritorno venne, E tanti cuori già affranti speravan, Sogni persi in un amaro incanto, Là dove la vita si disperdeva. Resisterono i cuori forti e puri, Con la fede che l'animo consola, Ma la realtà crudele li abbatté, Quando la nostalgia venne a punger. Quelli che videro il porto in lontananza, Già sognavan la terra tanto amata, Ma la febbre con mano gelida e fredda, Negò loro quel suolo agognato. Tornaron al suol natio con pena, Cuori infranti, speranze spezzate, Non calcarono il suolo sognato, Tornarono senza nulla in mano. L'oceano custodì ogni segreto, Promesse mai del tutto realizzate, Nel fondo gelido, tra i decreti, Restarono i sogni mai compiuti. L'Italia li ac...

La Partenza dal Porto di Genova

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  La Partenza dal Porto di Genova Con lacrime d’addio, il cuore freme, mentre la nave abbraccia l’orizzonte, dietro lasciando il mar e le sue onde, e Genova che pian piano si spegne. La speranza s’intreccia col timore, nei volti stanchi di chi cerca pace, ma in cuore serra il sogno che lo abbraccia, di terre nuove e cieli senza amore. Tra canti e preghiere, il vento soffia, e il mare porta via gli ultimi sguardi, verso un domani che ancora si sogna. Il sole cala, e tra ombre si spegne, ma l’animo resiste e non si piega, lontano ormai, ma la speranza è sveglia.

L'Emigrazione Veneta verso il Brasile

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L'Emigrazione Veneta verso il Brasile Dal Veneto partirono con pena, La fame e il freddo guidavano i passi, Speranza nuova tra la notte e lena, Lasciando sogni, preghiere e i loro sassi. La Serenissima era ormai finita, Un sogno antico che si scioglie in nebbia, Cesco Bepi portava giorni amari, E i Savoia affamavano la plebe. Nei campi larghi, terra da dividere, La vita dura, fatta di miseria, Mani callose a lavorare e a credere, Nella fatica, solo pena e seria. Con l’Austria tutto andava ormai svanendo, I campi secchi chiedevan sudore, Nelle città rimaneva un eco lento, Solo memorie di un passato in fiore. I preti parlavano di emigrare, Nelle messe un’invocazione forte, Per evitare un futuro di dolore, La via era partire o sfidare la sorte. Famiglie unite, in fila senza fine, Lasciarono case per un destino amaro, In America, un sogno a cui aspirare, Una nuova vita, una via per stare. In Brasile trovarono spazi immensi, Foreste cupe e fiumi senza fine, Nella distanza il cuore si pe...