L'Addio Crudele

 


L'Addio Crudele


Sul Piave, dove il sole ora scende,

Una coppia anziana, mani segnate,

Guarda il figlio partire, e il cuore si arrende,

A un addio che per sempre rimane.


Il fiume canta, ma in note spezzate,

Mentre il giovane lascia il suo rifugio,

Negli occhi del padre, lacrime infrante,

In quelli della madre, un pianto rugoso.


La terra amata, dove radici si annodano,

Rimane dietro in un sospiro finale,

Il cuore che batte, ferito e solo,

Sa che nulla sarà più normale.


Nei verdi campi, la memoria si lega,

In ogni pianta il sudore si versa,

Ora un vuoto che tutto avvolge e strega,

Un figlio parte, l’amore dispersa.


Il cielo azzurro, un tempo luminoso,

Ora si veste di grigio e dolore,

E il vento che soffia, in tono pensoso,

Porta via un ultimo fiore.


Il giovane parte in cerca di fortuna,

Sente il peso di una vita ingiusta,

Ma sogna di trovare la luna,

In una nuova terra, oltre la giusta.


La madre, in preghiera, chiede al santo,

Che il figlio trovi pace e fortuna,

Ma nel petto, il dolore è un canto,

Un vuoto che mai si colma.


Il padre, in silenzio, torna ai campi,

Dove l'aratro taglia la terra fredda,

Ma ogni mattina il pensier si arrampica,

A quel figlio che non è più vicino.


Il giovane va, il futuro incerto,

Ma porta nel cuore la madrepatria,

E sa che il ritorno è un sogno perso,

In un mondo che ora sembra lontano.


Le mani del padre, una volta forti,

Ora tremano sotto il peso del dolore,

E la madre, con occhi assorti,

Prepara ogni giorno il pranzo, in silenzio.


La casa sul Piave, ormai vuota,

Echeggia solo di ricordi lontani,

Il tempo che passa, senza una nota,

Porta via anche gli ultimi piani.


Il giovane, in terre lontane, semina,

Ma nel cuore resta una fitta,

Di un addio che il tempo non ripaga,

Di un amore che il mare non placa.


La vita nei campi continua lenta,

Per chi è rimasto, una quiete forzata,

E ogni notte, in quel silenzio che tormenta,

Una preghiera per chi non tornerà.


E quando giunge la sera, il vecchio padre,

Sospira al vento un ultimo augurio,

Che il figlio trovi pace in questo nuovo viaggio,

E che il dolore non sia più il suo fardello.


Ora sono passati tanti anni,

E il ricordo del figlio svanisce piano,

Ma nel cuore di quei vecchi contadini,

Rimane vivo quel primo addio lontano.


Nel buio della notte, una lacrima scende,

Mentre la madre guarda le stelle lontane,

E sa che in quelle luci si nasconde,

Il sorriso di un figlio che mai tornerà.


Adesso il vecchio, curvo e stanco,

Cammina piano verso il tramonto,

E sa che presto, senza più fianco,

Si riunirà al figlio, in un dolce incontro.


Il giovane, lontano ormai, ricorda,

Quella casa, quel fiume, e quel passato,

E in cuor suo sente che mai si scorda,

Di quel tempo che non è mai passato.


I giorni scorrono, lenti e pesanti,

E nei sogni, rivede quei volti amati,

Ma sa che ormai sono solo rimpianti,

Di un amore che vive nei giorni passati.


L’anziana coppia, ora nel riposo,

Si rincontra in un abbraccio silente,

E insieme, nel sogno più prezioso,

Ritrova il figlio, in un’eternità presente.