Il Ricordo Vivido

 


 Il Ricordo Vivido


Sul letto di morte, la vecchia immigrante,

Malata e stanca, con l'ultimo respiro.

Come per incanto, la mente ritorna indietro,

Alla giovinezza perduta, al tempo di oro.


Nella sua mente, la vila natale risplende,

Con i suoi vicoli stretti e le case antiche.

I genitori amorevoli, i fratelli gioiosi,

E il cuore batte forte per i ricordi preziosi.


I profumi dell'infanzia, i suoni familiari,

Riempiono l'aria, come dolci melodie.

Le risate innocenti, le lacrime di gioia,

Sono come gemme che brillano nella sua memoria.


Ma il tempo passa veloce, e la vita cambia,

La vecchia immigrante si allontana sempre di più.

Dalla sua terra amata, dalla sua famiglia,

E il dolore della separazione la consuma, inesorabile.


Ora, sul letto di morte, con il fiato corto,

La vecchia immigrante guarda lontano, oltre l'orizzonte.

Nella sua mente, la vila natale si dissolve,

Ma il suo amore per essa rimane saldo, indelebile.


Gli occhi si chiudono lentamente, la vita svanisce,

Ma nei suoi sogni, la vila natale risorge.

E lei cammina di nuovo per le strade familiari,

Con i suoi cari accanto, in un abbraccio eterno.


Nel riverbero del tramonto, nei colori dell'autunno,

La vecchia immigrante rivive i momenti felici.

Le corse nei campi, le feste in piazza,

I baci e gli abbracci, la gioia disarmante.


Nel fragore dei temporali estivi, nel profumo della terra bagnata,

La vecchia immigrante ritrova la forza di un tempo.

La determinazione di un popolo, la fede in un destino migliore,

Guidano il suo spirito mentre si prepara all'ultimo viaggio.


Nel silenzio della notte, sotto il cielo stellato,

La vecchia immigrante si arrende al suo destino.

Ma nel suo cuore, la vila natale continua a brillare,

Come una stella guida nella notte infinita.


E così, tra la vita e la morte, tra il passato e il presente,

La vecchia immigrante trova la pace, finalmente.

Con il sorriso sulle labbra, e il cuore colmo di amore,

Si lascia andare al sonno eterno, serena e senza timore.