Nostalgia nella Foresta
Nella colonia italica, tra fronde cupe,
Battendo il cuore emigrante, la natura sospira.
Isolati dal mondo, lontani da ogni luce,
La nostalgia avvolge l'anima, ombra e respiro.
Tra alberi maestosi e cieli sconfinati,
Il pensiero vola a terre smarrite.
Dove i volti amati e le voci care,
Risplendono nel ricordo, come stelle rare.
In mezzo alla foresta, lontani dal mare,
Si odono i sussurri dei fiumi narrare.
Di vite passate, di sogni infranti,
Di cuori divisi, di lacrime nascoste.
Ma nell'oscurità della notte, un raggio di luna,
Accarezza dolcemente l'anima immersa.
E il pensiero dell'emigrante, come falco libero,
Vola verso il passato, verso l'alba che sfuma.
Oltre montagne e valli, oceani e terre ignote,
Si allunga il filo sottile che lega alla patria.
Ai luoghi dell'infanzia, ai volti dei nonni,
Ai sapori della cucina, ai suoni dei campanili.
E mentre la vita continua, nella nuova terra,
L'ombra del passato avvolge come un manto.
E l'emigrante, nel silenzio della notte,
Prega per un giorno di ritorno, un abbraccio tanto.
Nella colonia italica, nel cuore della selva,
La nostalgia è compagna, eterna festa.
Perché il legame con la terra natia,
Resiste al tempo e alla distanza, eterna poesia.
Nel canto degli uccelli, nei colori autunnali,
Nel profumo dei fiori, nella rugiada mattutina,
Si riflettono i ricordi, come cristalli preziosi,
Che l'emigrante custodisce nel suo cuore ansioso.
E mentre i giorni passano, e gli anni scorrono,
La colonia diventa casa, la foresta santuario.
Ma la terra d'Italia resta sempre nel pensiero,
Come faro che guida nell'oceano dell'esilio vero.