Il Sogno di un Nuovo Mondo


Il Sogno di un Nuovo Mondo


Nelle nebbie d’Italia, terre lontane,

Sognava il popolo una vita nuova,

Lasciando dietro colline insane,

Verso il Brasile che speranza trova.


Attraversarono mari di tormento,

Portando negli occhi fede ardente,

Sentendo il vento che, in ogni momento,

Li guidava a un destino lucente.


Il suolo del sud, selvaggio e aspro,

Li accolse con braccia di dura terra,

Ma ogni seme piantato nel nostro,

Germinò forza, che ogni sfida afferra.


Sotto il cielo vasto, alzavano il loro,

Con mani ferite, sguardi d’acciaio,

Trapiantando sogni con ardore puro,

Radicandosi in ogni passo sazio.


Il pino fiero, guardiano muto,

Benediceva campi che si aprivano,

Mentre il sudore, in gesto astuto,

Faceva germogliare i frutti che volevano.


La nostalgia, nelle notti fredde,

Soffiava da colline e sole dorato,

Ma la nuova vita, con voce calda,

Chiamava le mani al futuro sognato.


Ogni casa costruita, ogni pane cotto,

Era un canto di vittoria e forza,

Perché nel petto di chi è dotto,

Risiedeva l’essenza di questa terra.


In ogni lacrima, in ogni sorriso,

Nasceva un Brasile di sangue italiano,

Che riempiva di colori il preciso,

Sentiero di chi vedeva il sogno sano.


Caxias, Isabel, Conde d’Eu,

Furono nomi scritti con sudore e dolore,

Ma nel cuore il cielo blu risplendeva,

Coperto di luce con grande splendore.


E oggi, tra montagne e vaste valli,

Risuonano ancora inni di un tempo,

Di un popolo che, nelle sfide e malanni,

Fece del Brasile la nuova alba.


Costruirono chiese, in fede e ardore,

Dove le campane chiamavano piano,

Ogni messa era un canto al Signore,

Affinché il raccolto fosse umano.


Le vigne crebbero, forti e alte,

Benedette dal sole e dalla terra,

Producendo grappoli nobili e scarlatte,

Che resero il vino un’immensa serra.


I figli della terra, forti e coraggiosi,

Crescevano con l’anima di chi lavora,

Lottando con il vigore dei tenaci,

Per un futuro di vita che esplora.


Le antiche canzoni risuonarono,

Nelle feste che univano il popolo in colori,

E le note della speranza suonarono,

Risvegliando nei cuori nuovi amori.


Le strade di fango che si aprirono,

Furono tratti di un nuovo orizzonte,

Che gli immigrati con lotta scolpirono,

Elevando la vita su ogni monte.


Le tradizioni vennero e si radicarono,

Nella cultura ricca che qui sbocciò,

E le generazioni che poi fiorirono,

Conservarono ciò che la terra donò.


Nel cuore del gaucho c’è l’eredità,

Di chi venne da lontano per prosperare,

Con lavoro, sudore e volontà,

Fecero di questa terra il loro mare.


E il lascito italiano rimane,

Nelle vene di chi oggi vive e canta,

E la storia di lotta ancora è pane,

Per il popolo che nell’anima è migrante.


Le montagne custodiscono i segreti,

Di un tempo di dolore e superamento,

E tra le vigne, gli echi dei pensieri,

Sono ora frutti di un giuramento.


In questo suolo, dove un tempo fu tristezza,

Oggi fiorisce la vita in pienezza,

E il sogno di un nuovo mondo, con certezza,

È ora realtà e dolcezza.