Perché Abbiamo Dovuto Emigrare L’Italia, un passato in frammenti, Regni sparsi, lingue di mille colori, Uniti, ma persi nei tormenti, Nella miseria, il pianto è senza fiori. Nei campi, la speranza si perde, I raccolti falliscono, il pane manca, Il sudore sulla terra è come un verde, La povertà ci avvolge in una panca. Da Treviso partiamo con paura, Sognando un Brasile di sole e pace, Ma l’oceano porta la ferita dura, E il futuro, incerto, ancora tace. I figli, piccoli, nel petto il dolore, Lasciando la casa, la terra e la radice, Cercando nel Sud un nuovo sudore, Dove la vita, forse, si capisce. Le montagne ci salutano lontane, La nostalgia stringe il cuore, Ma seguiamo, erranti, senza pane, Attraversando mari, senza fiore. Nella Colonia, i primi passi, Con la zappa, il sogno si fa vero, A poco a poco, superiamo i contrasti, Ma il cuore continua, sincero. L’Italia in noi è memoria viva, Nel sangue scorre l’antica passione, Ma la nuova terra ci avvicina, Bisogna credere nella redenzio