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L'Inondazione

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L'Inondazione Lungo il fiume in piena, notte oscura, Cresce il terrore in ogni cuore affranto, La pioggia cade senza mai misura, Distrugge tutto, e lascia solo pianto. Sulle due sponde, vite travolte, Case e ricordi persi in un istante, Tra urla disperate e mani avvolte, L'acqua reclama tutto, incessante. Le strade vuote, colme di silenzio, Un tempo vive, ora immerse in fango, Riflettono un dolore senza senso, Che avvolge l'aria in un mortale tango. Gli alberi sradicati e i ponti infranti, Mostrano la potenza del destino, Il cielo piange lacrime pesanti, Un mondo perso in un tormento fino. Città sommerse, l'eco di una storia, Che il fiume impetuoso porta via, Un'onda cancella ogni memoria, Lasciando solo un'ombra di agonia. Nel cuore di chi ha perso tutto, solo, Rimane il vuoto e un sogno spezzato, Le mani tremano, cercando il suolo, Che un tempo amico, ora è negato. Rinasce il sole tra nubi di tristezza, Illumina rovine senza vita, Ogni raggio riflette una amar

La Bontà

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La Bontà Tra le pieghe del tempo, nascosta, Scintilla di luce nel cuore umano, La bontà, come fiore in rinascita, Illumina il cammino dell'umano. Nei gesti gentili, negli occhi che sorridono, Risplende la purezza dell'anima, Nel dono disinteressato, nell'aiuto offerto, La bontà si rivela, eterna e divina. Sulle ali della gentilezza, vola, Attraverso le tempeste della vita, Porta conforto, speranza e amore, Scacciando le tenebre con la sua luce infinita. Nei momenti di dolore e di sconforto, La bontà è un balsamo che lenisce, Un abbraccio che avvolge, una mano tesa, Risvegliando nell'uomo la fiamma che arde. E in un mondo spesso crudele e freddo, La bontà è come un raggio di sole, Che squarcia le nuvole più dense, E scioglie il gelo nei cuori più duri. Nella semplicità di un gesto gentile, Nel sorriso di un estraneo incontrato, Si cela la magia della bontà umana, Che rende il mondo un luogo più amato. Così, nel tessuto della vita, La bontà è il filo d'oro che unisce,

La Malattia

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  La Malattia Nell'ombra sottile della notte, Danze d'angoscia attorno al letto, La malattia, crudele ricorrente, Sussurra il suo canto maledetto. Il corpo languente, fragile alito, Sopra il lenzuolo bianco, sussurra, Sospiri che si perdono nel buio, L'agonia muta, la sofferenza pura. Nelle stanze silenziose, eco di dolore, Sguardi che implorano speranza, Il tempo sospeso, senza respiro, Nel labirinto della malattia, danza. Ogni battito del cuore un lamento, Ogni respiro un grido represso, L'anima affonda nell'abisso oscuro, In un'agonia che sembra non avere fine. Ma nell'abisso, una luce fioca risplende, Speranza che sboccia nel cuore oppresso, La forza interiore che non si arrende, Nella lotta contro il male, il coraggio espresso. E così, nel buio più profondo, La malattia perde la sua presa, Sul filo sottile della vita, L'anima ritrova la sua stessa. E nel risveglio, nuovo giorno sorge, Con la promessa di un nuovo inizio, La malattia, un ricordo lonta

Sogni e Speranze di Emigranti

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Sogni e Speranze di Emigranti   Nel basso Veronese e nel Polesine, Dove il sol arde arido e dolente, Due cuori, uniti, sognan lontane Terra nuova, speranza che accende. La fame stringe il cuore, l'aridità S'insinua tra le risaie, s'aggira Come un'ombra oscura, implacabile, Mentre il lavoro manca, il pane svanisce. Abbandonare il nido, lasciar tutto, Casa, genitori, amici, affetti, Per un viaggio incerto verso il mare, Verso un futuro incognito e remoto. La traversata dell'oceano immenso, Tra le onde che sussurrano il destino, Porta con sé la paura e l'incertezza, Ma anche la speranza di un nuovo inizio. Sul ponte della nave, guardano indietro, Verso la terra che lentamente scompare, E davanti a loro si apre l'infinito, L'ignoto che li attende, senza fine. Giungono al Brasile, terra promessa, Dove il verde delle foreste incanta, Ma il lavoro li attende, duro e severo, Tra le piante di caffè, sotto il sole cocente. La nostalgia li avvolge come un mantello,

L'Inno della Grandine

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  L'Inno della Grandine Sotto il cielo tempestoso, la grandine scende, Come sassi lanciati dalla furia del vento, Rumore di tamburi sulla terra che trema, Nel fragore dell'assalto della natura. Cristalli di ghiaccio cadono con violenza, Frantumando il silenzio con la loro danza, Squarciando il cielo con la loro ira, In un'esplosione di potenza e di forza. Campi e boschi vengono devastati, Dalla furia implacabile della grandine, Che abbatte tutto ciò che trova sul suo cammino, Nel tumulto impetuoso della tempesta. Case e tetti vengono martellati, Dalle pietre cadenti dal cielo, E gli abitanti cercano rifugio, Nell'ombra protettiva dei loro rifugi. Ma anche nella furia della tempesta, C'è bellezza nel suo potere devastante, Come un drago che danza nel fuoco, Nell'eterna lotta tra luce e oscurità. E quando la tempesta si placa, E il cielo si schiarisce di nuovo, La terra si risveglia dalla sua agonia, Nell'abbraccio della luce del sole. Così l'inno della gr

Minha Primeira Professora

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  Minha Primeira Professora Na infância, vi brilhar um sol singelo, Minha mestra, sabedoria em flor, Seu olhar, farol, guia em desvelo, Rumo ao saber, ao mundo, ao seu fulgor. Com mãos de fada, acendeu a luz da mente, Nas letras e números, sementes plantou, Na ternura do gesto, amor pungente, Minha primeira professora, onde tudo começou. Em sua voz, o canto da esperança, Nas páginas do livro, o universo se abriu, No quadro negro, a vida, uma dança, Aprendi a sonhar, a voar, a ser o que quis. Oh, mestra querida, ternura e firmeza, Nas lições de vida, sua marca deixou, Sementes lançadas, frutos com certeza, Minha primeira mestra, em meu coração ficou. Gratidão eterna, em versos trago, Àquela que me ensinou a trilhar, Os caminhos do saber, do afago, Minha primeira professora, a quem hei de amar. Nos corredores da memória, seu nome ecoa, Símbolo de dedicação, de luz e amor, Minha mestra, minha guia, minha joia, Em cada aprendizado, em cada fulgor. Obrigado, mestra, por tanto ensinar, Pelos

Una Saga di Tesori e Misteri

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Una Saga di Tesori e Misteri Nelle terre d’Italia, un triste destino, Maria Augusta Verri, giovanile, partì da questo mondo, il suo cammino interrotto, lasciando in un difficile. Vicenda, cinque figli al paterno affetto orfani, nel dolor, del suo sorriso. Francesco, consorte nel suo dispetto, senza speranza, decide il compromesso. Mezza età lo colse e l’arduo pensiero di vita grama e scarse prospettive, decise di cercar l’altro emisfero, con quattro figli e le sue angosce vive. Solo la figlia, già sposata, resta nel borgo, mentre il padre parte in fretta. Tra gli oggetti portati al di là del mare, tre posate d’argento, nobili e antiche, Con lo stemma dei Verri a far memoria, cimelio prezioso, dalle storie ricche. Un’antica eredità, per lunghe generazioni, che rivelava il passato dei Verri, conti e baroni. Ma poi, nel tempo, il destino si svela, e i destini si mescolano, in un incanto, Francesco, ormai anziano, con la sua vita grama, tra le famiglie Piazzetta, trova il suo canto. Ma con

Versos da Beleza

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 Versos da Beleza A beleza é como a aurora que rompe o dia, Um vislumbre de encanto que nos faz suspirar, Nas cores, nas formas, na alma se anuncia, Um mundo de maravilhas a contemplar. Nos olhos de quem vê, a beleza encontra abrigo, Refletindo a luz de estrelas e sorrisos, É um poema silente, um mágico castigo, Que nos envolve em sonhos e doces feitiços. Na natureza, ela dança, em cada flor e montanha, Na simetria perfeita, na imperfeição que encanta, A beleza é a linguagem que o coração apanha, E em seus mistérios, encontramos a esperança. Assim, a beleza é um mistério a desvendar, Em cada olhar, um novo segredo a revelar, No mundo que nos cerca, ela está a brilhar, Uma dádiva eterna, um tesouro singular.