Fede nei Confini del Sud


Fede nei Confini del Sud


Nei campi vasti, dove la fede sorge,

Toccò i cieli del sud, terre infinite,

L’emigrante in preghiera si scioglie,

Cercando in Dio il destino che lo invita.


Nelle case umili, la speranza si alza,

Con un crocifisso nella penombra,

Ogni famiglia, nel dolore si avanza,

Custodendo la fede che li ingombra.


E lontano dai sacerdoti cari,

Nei confini verdi, selve sconosciute,

Ogni angolo si riempiva di pensieri,

E un popolo pregava, nelle sue minute.


I giorni duri, fame e solitudine,

Nell’assenza del pastore, la croce adorata,

Era il conforto, la forza, l’orazione,

Che guidava la vita benedetta e amata.


Nelle mattine fredde, le preghiere,

Invocavano un giorno che arrivava,

La benedizione di Dio, nelle processioni,

In ogni sguardo, la fede si riempiva.


E così la credenza si fece fortezza,

Nel cuore di chi qui veniva a piantare,

La nuova vita, in terra, natura e ricchezza,

Con la speranza in Dio a guidare.


La religiosità era un balsamo,

Nel seno delle famiglie, una luce,

Il santo sul muro, un firmamento,

Il rosario nelle mani, una croce.


Senza sacerdote, il popolo si univa,

In preghiera, in fede, in comunione,

Nella solitudine, l’anima gioiva,

E si ergeva un tempio nel cuore in tensione.


In ogni lacrima, la fede cresceva,

La forza di un popolo nasceva lì,

Nella fiducia in Dio, la melodia,

Della vita nuova, il futuro qui.


Nei rosari consumati, nelle mani callose,

Nella messa rara, in mezzo alla devozione,

La fede si elevava, nelle anime curiose,

Che trovavano in Dio, la redenzione.


Le campane senza voce né suono,

Nei cuori toccavano la loro preghiera,

La fede senza prete era il dono,

Che tra i campi verdi fioriva ovunque fosse.


Così piantarono in terre lontane,

Il frutto di una fede senza pari,

E anche tra le lacrime, salde, vibranti,

Ersero la loro fede, eterni paladini.


Ogni notte, la luce del firmamento,

Rivelava il cammino da seguire,

Nascano preghiere in ogni momento,

La fede nel petto, l’amore mai da tradire.


Nell’assenza di una chiesa, il cielo,

Era l’altare più grande della loro anima,

Dove in silenzio, in fede, in ardore vero,

Cercavano in Dio la pace senza frangia.


E quando il tempo portò la redenzione,

Nei campi verdi, gli altari apparvero,

La fede, prima solo nell’anima e nel cuore,

Divenne tempio in mille luoghi cari.


Il crocifisso, che nella mano si ergeva,

Ora nei templi, guidava le generazioni,

La fede che nell’esilio li sosteneva,

Divenne eterna nelle loro orazioni.


Così nacque, crebbe e fiorì,

La fede che portò le anime al suolo nuovo,

Con forza in Dio, il sud si convertì,

Nella luce di Cristo, il bene di ogni uomo.


E così, nella storia, rimarrà scritto,

Il potere della fede, della credenza divina,

Che in terre lontane, aspre, senza affetto,

Fece del dolore speranza che illumina.