La Traversata dell'Oceano


La Traversata dell'Oceano


Su navi vecchie, logore e stanche,

salpam speranze in mari sconfinati,

sono relitti che scricchiolano anche,

mentre l'oceano sfida i disperati.


Preparazioni fatte in fretta e furia,

stive gremite di sogni e rimpianti,

tra il legno marcio e la misera giuria,

di vite in bilico, gli occhi erranti.


Razioni d'acqua misurate al filo,

la sete morde, infuria il desiderio,

corpi sudati, in questo esilio,

affrontano l'ardore senza un serio.


Scarsa è la mensa, povero ristoro,

si stringe il ventre a ogni pasto rado,

mentre l'odore intorno è solo un coro,

di vita sporca e di respiro affranto.


A bordo regna il fetore più crudo,

escrementi e sudore, umana essenza,

il fumo avvolge in un manto sudicio,

ogni respiro è una condanna immensa.


Le epidemie come serpi striscianti,

si insinuano tra corpi già provati,

tossendo, febbricitanti e ansimanti,

tra lenzuola sudice, i malati.


La privacy, un lusso ormai perduto,

ogni angolo conteso, condiviso,

il sonno è breve, di pace un minuto,

tra urla, gemiti, un pianto non deciso.


Uomini e ragazzi separati,

da madri, figlie, in reparti oscuri,

la divisione imposta, cuori spezzati,

famiglie infrante dai destini duri.


Il mare nero inghiotte ogni speranza,

mentre si infrangono i sogni in alto mare,

navi vecchie, cariche d’ignoranza,

sfidano onde e tempeste senza pare.


Ogni notte è una sfida senza fine,

tra i sibili del vento e il rollio,

anime perse tra linee marine,

trovano forza in un comune addio.


L'oceano immenso, cupo e silenzioso,

testimone di pianti e speranze,

ogni onda un abbraccio doloroso,

che culla i sogni e soffoca le danze.


I giorni passano in lenta agonia,

tra la fame e la sete che assale,

ogni volto segnato da malattia,

riflette un grido muto e mai banale.


Il sole brucia, impietoso castiga,

pelle scottata, labbra screpolate,

nel vuoto azzurro l'anima si intriga,

di paure e di speranze dilaniate.


La terra promessa sembra lontana,

un miraggio che sfuma all'orizzonte,

ogni sguardo rivolto alla settimana,

che porta via un altro cuore al monte.


Eppure, in mezzo a tanto sconforto,

un filo tenue di luce si accende,

nell'abisso della notte un conforto,

un nuovo giorno che timido splende.


La traversata è lunga e senza scampo,

ma nel cuore una forza si ritrova,

ogni battito è un canto, un lampo,

che sfida l'ombra e in mare si rinnova.