Verso un Nuovo Orizzonte

Vapor Adria


Verso un Nuovo Orizzonte 


Nel ventre della terra italica,

Tra le brume di Pederobba,

Francesco Piazzetta s'innalza,

Con il cuore carico di speranza.


Giuseppe e Caterina, suoi genitori,

Nell'antica terra di Fener lo hanno accolto,

E lui, Francesco, con ardore e desiderio,

Sognava il mondo, lontano e misterioso.


E con l'aiuto dei suoi figli cinque,

Si prepararono per il viaggio ardito,

Vendendo la casa, i suoi beni amati,

Per la promessa del Nuovo Mondo ampio.


Nella contrada Ghetto, Pederobba risuona,

La famiglia abbraccia l'addio amaro,

Passaporti in mano, il destino li chiama,

Per un viaggio oltre il mare lontano.


Alla stazione di Cornuda, nel freddo mattino,

Francesco e i suoi figli s'incamminarono,

Con valige e speranze, il cuore in tumulto,

Per un destino ignoto, ma affrontato con coraggio.


Il treno li portò attraverso terre dorate,

Ferrara, Bologna, Modena, Parma,

E ogni stazione era un addio, un commiato,

Alla terra amata, al passato ormai lontano.


Sul mare vasto e profondo, salirono,

Sulla nave Adria, verso il Brasile lontano,

Con sogni nel cuore e il coraggio al fianco,

Francesco e i suoi figli, verso un futuro incerto.


Rio de Janeiro li accolse con braccia aperte,

E l'Albergo degli Immigranti li ospitò,

In attesa del Rio Negro, piccolo e fidente,

Che li portò a Paranaguá, terra nuova e promessa.


Sulla Serra do Mar, la ferrovia li portò,

Curitiba li accolse con dolcezza e calore,

E lì, nella colonia Dantas, un nuovo inizio,

Francesco e i suoi figli, pronti a costruire il loro domani.


Con scalpello e ingegno, Francesco lavorò,

Nella terra lontana che ora chiamava casa,

E anche se il destino li aveva portati lontano,

La loro vita in Brasile era un sogno diventato realtà.


E così Francesco Piazzetta, falegname e pioniere,

Riposa ora nella terra che ha chiamato sua,

Con il suo nome intessuto nella storia del Brasile,

E il suo spirito libero che ancora ci guida.