Nostalgia di un Emigrante




Nostalgia di un Emigrante

 

E lascio il mio tetto, lascio la patria,

e vado in America a lavorare la terra.

Parto per cercar fortuna, un'impresa rara,

e da un mese non scorgo più che cielo e mare.


E lascio la casa mia, l'Italia tanto bella,

per recarmi così lontano, in terra straniera.

Sotto un cielo nuovo, sotto un'altra stella,

porto i figli e la moglie, tutta la mia intera.


E qui comincia la malinconia,

pensando ai campi dove sono nato;

alla cara vecchia mamma mia,

e a tutte le cose care del passato.


In questa terra nuova e tanto distante,

mi sento solo, straniero e pensatore,

ma coltivo speranza, sempre costante,

di un avvenire migliore, senza paura.


Mentre annaffio la terra brulla e selvaggia,

coltivo anche sogni e memoria,

di quell'Italia che mi donò coraggio,

di quella casa che fu la mia storia.


E guardo il cielo notturno, infinito,

e mi chiedo se un giorno tornerò

alla mia patria, al mio caro paese,

dove il mio cuore per sempre rimarrà.


Ma per ora sono qui, lontano,

a cercare fortuna e una nuova via,

portando con me il mio passato, piano piano,

e la speranza che non finisca mai.


E così, tra rimpianti e speranze,

vivo giorno per giorno questa avventura,

sotto un cielo diverso, in terre straniere,

ma con l'amore per l'Italia, senza misura.


Quando la malinconia mi avvolge,

e mi sento distante da tutto ciò che amo,

chiudo gli occhi e penso alla mia terra ideale,

alla casa e al paese che porto nel cuore.