Rituali di Fuoco: il Panevin nel Cuore del Veneto

 

Panevin

Sotto il manto d’una tradizione antica,
Nel Veneto risuona l’Epifania, magica.
Il “Panevin” nel Trevigiano risuona,
Fuochi che narrano storie, ogni notte che suona.

Cristianesimo abbraccia questa usanza,
Fuochi d’Epifania, luce di speranza.
Pastori accendevano, con dedizione,
Asciugando i panni del Bambin con passione.

Ma la radice dei roghi danza nel tempo,
Culto del sole e del fuoco, in un tempo lento.
Nell’antico paganesimo trova origine,
Un richiamo alle civiltà agricole, una sacra inclinazione.

Tre sere ardenti, Panevin a bruciare,
Numero perfetto, la terra a risvegliare.
Rituale per onorare il dio, antichi passi,
Persi nei secoli, ma nei cuori ancor baci.

Qualunque sia l’origine, tra pratica e fede,
Il “Panevin” rimane, il bisogno che vede.
Stare insieme, condivider ansie e dolcezze,
Attorno al fuoco, in campi duri, intreccia le radici.

Falò di mezza Quaresima, il vecchio a bruciare,
Fantoccio di strega, simbolo da abbattere.
Il rogo preceduto da un processo antico,
La “vecchia” capro espiatorio, mali da portare.

“Tasse, cattiva amministrazione”, la litania,
Durante il “processo”, la vecchia fa fatica.
Così come il “Panevin” chiudeva il Natale,
Il rogo dell’inverno, al Carnevale si rivela.

Magia nell’aria, il rogo è una promessa,
Primavera che giunge, l’inverno cessa.
Il “Panevin” continua la sua danza,
Tra fede, tradizione, e natura che avanza.