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Ombre della Solitudine

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  Ombre della Solitudine Nel silenzio del giorno o nella notte scura, L'ombra della solitudine mi avvolge. Il mondo intorno a me sembra distante, E nel mio cuore, un'eco solitaria risuona. Passi solitari su strade deserte, Il mio spirito vaga senza meta. La vita scorre, ma mi sento smarrito, Nel labirinto della mia solitudine. Sotto il chiaro sole o la luna pallida, La solitudine è un'ombra costante. Ma in questa quiete, cerco la luce, Per rompere le catene e trovare la via. I giorni trascorrono, un'eternità di solitudine, Nelle stanze vuote, il mio cuore si spegne. Ma tra queste ombre, una speranza risplende, Che un giorno la solitudine troverà fine.

Sulla Via della Speranza

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  Sulla Via della Speranza Sulla via incerta della vita, io cammino, Con la speranza guida, mio destino. Nelle notti oscure, in tempesta, La fiamma della speranza, luce che manifesta. La perseveranza, coraggio indomito, Di fronte avversità, sempre così esperto. Nelle lotte che la vita getta sul mio sentiero, La forza di andare avanti, mio saldo destino. L'ottimismo è la melodia del mio canto, La convinzione che domani sarà un incanto. Anche quando l'oscurità avvolge l'orizzonte, La luce dell'alba sarà la nostra fronte. Nella danza della vita, tra alti e bassi, La speranza, la perseveranza, l'ottimismo, compagni di passi. Insieme ci spingono avanti con ardore, Nel viaggio della superazione, con amore.

Nella Diaspora: Un Poema Epico di Vita

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  Nella Diaspora: Un Poema Epico di Vita Nel silenzio delle partenze, tra lacrime trattenute, Echi dell'emigrazione, storie condivise. Destini avvolti, memorie celate, Nel cuore della nostalgia, anime divise. Da terre lontane, verso cieli ignoti, Partono sognatori, con coraggio e ardore, Lasciando case, risate, infanzia, In cerca d'orizzonti per reinventare la vita. Nel silenzio delle partenze, tra lacrime trattenute, Echi dell'emigrazione, storie condivise. Destini avvolti, memorie celate, Nel cuore della nostalgia, anime divise. In ogni angolo, un pezzo di patria abbandonata, In ogni sapore, la terra madre evocata, L'emigrazione, un poema epico di vite intrecciate, Dove eredità e speranza, nella diaspora, si fondono.

Sinfonia dell'Anima

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  Sinfonia dell'Anima Sotto il sole di un novembre del '69, I miei genitori erano venuti da Curitiba, Un regalo la loro visita, per me un bene, In quei quindici giorni, carichi di affetto e sorrisi. Un pranzo gentile, con amici in campagna, La promessa del giorno, gioia da vivere, Sulla strada di ghiaia, polvere al vento, Ma nei cuori, la festa, senza temere. Tra prati verdi e boschi sussurranti, Il nostro viaggio, una danza di luce, Verso la tavola, intenti al cibo invitante, Pieni di gioia, niente più riluttante. Ma l'armonia interrotta, in un attimo, Un ubriaco, un litigio, la tensione, Nel caos improvviso, un turbine, Una minaccia, un'ombra di confusione. I padroni di casa, sorpresi e spaventati, Correvano a placare la tempesta, Mentre il profumo del cibo, ora sospeso, S'intrecciava con la paura molesta. La polenta fritta, il pernil succoso, La conversazione, un filo sottile, Tra tensione e bontà, il pasto ambiguo, Una domenica di sorprese, simile. Il sole conti

Nostalgia di un Emigrante

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Nostalgia di un Emigrante   E lascio il mio tetto, lascio la patria, e vado in America a lavorare la terra. Parto per cercar fortuna, un'impresa rara, e da un mese non scorgo più che cielo e mare. E lascio la casa mia, l'Italia tanto bella, per recarmi così lontano, in terra straniera. Sotto un cielo nuovo, sotto un'altra stella, porto i figli e la moglie, tutta la mia intera. E qui comincia la malinconia, pensando ai campi dove sono nato; alla cara vecchia mamma mia, e a tutte le cose care del passato. In questa terra nuova e tanto distante, mi sento solo, straniero e pensatore, ma coltivo speranza, sempre costante, di un avvenire migliore, senza paura. Mentre annaffio la terra brulla e selvaggia, coltivo anche sogni e memoria, di quell'Italia che mi donò coraggio, di quella casa che fu la mia storia. E guardo il cielo notturno, infinito, e mi chiedo se un giorno tornerò alla mia patria, al mio caro paese, dove il mio cuore per sempre rimarrà. Ma per ora sono qui, lont

Harmonia Ancestral no Ex Distrito de Floresta

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  Harmonia Ancestral no Ex Distrito de Floresta Sotto il cielo d'azzurro, antico Floresta, Tra capelle di legno e canti angelici, Si riuniscon gli animi, colmi di gioia, In rito antico che unisce passato e presente. Le capelle, piccole e grandi, Custodi di anime e di storie, Accolgono i fedeli con dolcezza, Nel tepore delle loro mura lignee. Il campanile annunzia, divina presenza, I cuori si aprono alla preghiera, Uomini e donne, divisi giorno e notte, Ma uniti nell'amore per il sacro. Il canto dei cori riempie l'aria, Come ali d'angeli sopra l'altare, E le voci s'uniscono in melodia, Portando l'anima all'infinito. Nel prato verde, sotto il sole generoso, Le famiglie si radunan attorno al barbecue, Che arde come l'amor nei cuori loro, Mentre le lingue si mescolano come sapori sulla griglia. E le risate risuonano come campane festose, Mentre il vino scorre come il tempo, Portando con sé la magia di un giorno speciale, E poi, nel silenzio della sera, Q

Versi della Vita

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  Versi della Vita Nel cuore del bosco, Boleslau sospira, Settantacinque anni, coraggioso e saldo, Tra figli e nipoti, la vita ispira, Robusto uomo, nell'antico caldo. Sotto il cielo stellato, con amore, La terra coltiva, come un re guerriero, Matilda, Tilda, il suo cuore di fiore, Nel flusso del tempo, dolce pensiero. Otto figli, gioia e fatica della vita, Due angeli persi, nel buio profondo, Nel cuore di Boleslau, luce statica, Lingua degli avi, un dono giocondo. Due anni fa, l'ombra nell'oscurità, Urina scura, come notte di paura, Dolori che bruciano, nell'intimità, Ma lui, coraggioso, la sua vita dura. Il dolore cresce, come onde in tempesta, Fino alla notte fatale, la stanza si chiude, In camionetta, verso la medicina modesta, Speranza nel dottore, la vita si conclude. Il medico, angelo vestito di bianco, Osserva Boleslau, con rispetto profondo, Camisa polacca, ricamo d'amore e manco, Sotto il paletto nero, cuore giocondo. Nel buio della sala, la scoperta crude

Verso un Nuovo Orizzonte

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Vapor Adria Verso un Nuovo Orizzonte   Nel ventre della terra italica, Tra le brume di Pederobba, Francesco Piazzetta s'innalza, Con il cuore carico di speranza. Giuseppe e Caterina, suoi genitori, Nell'antica terra di Fener lo hanno accolto, E lui, Francesco, con ardore e desiderio, Sognava il mondo, lontano e misterioso. E con l'aiuto dei suoi figli cinque, Si prepararono per il viaggio ardito, Vendendo la casa, i suoi beni amati, Per la promessa del Nuovo Mondo ampio. Nella contrada Ghetto, Pederobba risuona, La famiglia abbraccia l'addio amaro, Passaporti in mano, il destino li chiama, Per un viaggio oltre il mare lontano. Alla stazione di Cornuda, nel freddo mattino, Francesco e i suoi figli s'incamminarono, Con valige e speranze, il cuore in tumulto, Per un destino ignoto, ma affrontato con coraggio. Il treno li portò attraverso terre dorate, Ferrara, Bologna, Modena, Parma, E ogni stazione era un addio, un commiato, Alla terra amata, al passato ormai lontano.