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La Vittoria

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La Vittoria Nell'arena della vita, un guerriero s'ergesse, Il vittorioso, con l'anima forte e tenace. Attraversò deserti arsi, montagne aspre e selvagge, Il vittorioso, dalla polvere alle stelle. Sotto il sole ardente, la sua pelle scottata, Il vittorioso, con il cuore che non si arrende. Nelle battaglie della mente, nelle tempeste del destino, Con la forza interiore, il vittorioso cammina. Le cicatrici sulla pelle, trofei di prove superate, Il vittorioso, con l'orgoglio di chi ha lottato. Nelle notti oscure, quando la luce sembrava spenta, La sua fiamma interiore, il vittorioso l'ha alimentata. Con il coraggio nel petto e la spada dell'ardore, Il vittorioso, nelle lotte, mai perso nel timore. Nelle prigioni dell'incertezza, con la chiave della speranza, Il vittorioso, ha scritto il suo destino con la lancia. Sulle ali della determinazione, ha solcato il cielo, Il vittorioso, con la grazia di un falco nel volo. Nel calderone delle sfide, la sua essenza si fo

I Fratelli

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I Fratelli Sotto il manto stellato, due anime intrecciate, Fratelli di sangue, legame che il tempo ha forgiato. Nati sotto lo stesso cielo, in giorni d'infanzia, Tra risate e segreti, l'amicizia si annuncia. Nel giardino della vita, come fiori gemelli, Crescono insieme, complici, tra mille doni e travagli. Le avventure intrecciano i loro destini, Nel tappeto colorato dei giorni sottolineati. Sotto l'ombra degli anni, come alberi cresciuti, Le radici comuni affondano, profonde e salde. Fratelli di sangue, custodi di segreti antichi, Insieme affrontano il mondo, tempeste e miti. I giorni sereni e quelli tempestosi, Affrontati a braccia unite, sguardi coraggiosi. Nella danza della vita, passi sincronizzati, Due cuori battono, in ritmo connessi. L'uno riflesso dell'altro, come specchi magici, Segreti sussurrati nell'oscurità degli attici. Nel labirinto del destino, mano nella mano, Fratelli di sangue, in ogni passo, fanno un patto. Risate che echeggiano nell'ari

La Nonna

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La Nonna Nelle pieghe del tempo, dolce nonna, come un canto antico, la tua storia risuona. Con mani rugose, intrecci di esperienze, la tua vita danza, tra le reminiscenze. Sotto il cielo azzurro della tua giovinezza, tra campi d'ulivi e dolci carezze, hai tessuto sogni su fili d'argento, la tua anima radiante di amore fervento. Le tue parole come note d'una canzone, raccontano storie di un'età ormai andata. Nel tuo sguardo risplende la saggezza, la mia guida, la mia dolce certezza. La cucina risuona dei tuoi segreti, profumi di basilico e ricordi lieti. Tra pentole e ricette tramandate, la tua arte culinaria, un'arte amata. In inverni freddi e notti stellate, racconti di amore, di lotte superate. Hai attraversato mari di tempeste, ancora oggi la tua forza ci investe. Tra le tue mani, fili d'argento intrecciati, come un arazzo prezioso, i giorni passati. Le tue lacrime, gioie e malinconie, raccontano di viaggi e di lontane contrade. I tuoi occhi, specchi di un te

O Tempo

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  O Tempo No silêncio do tempo, suspenso no éter,  Entre estrelas que dançam, o destino a tecer.  T empo, artífice invisível, entrelaça fios de prata,  No céu sensível, uma trama que desata. Sobre as asas da aurora, o sol lentamente se ergue, Desperta a terra do repouso, qual sonho que urge.  Os dias escapam como pétalas ao vento,  No canto eterno de um tempo sempre atento. No crepúsculo dourado, o poente sussurra,  Histórias ancestrais gravadas nas pedras da penumbra.  Sombras se estendem, o dia se desfaz,  Enquanto o tempo, impávido, o mundo desfaz e refaz. Nas noites estreladas, o tempo se torna sonho,  Uma odisseia sem fim, uma jornada que se entronca. As agulhas do relógio marcam o passo,  Mas na alma, o tempo dança sem embaraço. As estações se sucedem como atores num palco,  A primavera dança com o perfume a desabrochar.  O verão abraça o calor, o outono o ocaso,  E o inverno, no abraço gélido, o tempo se despedaça. Entre as linhas dos dias, uma história se traça,  Um conto sem f

El Legado de los Tres Reyes Magos

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  El Legado de los Tres Reyes Magos Bajo el cielo estrellado, en profunda calma, Tres Reyes Magos parten hacia el Oriente, Melchor, Gaspar, Baltasar, en paso que embalsama, Siguiendo la estrella guía, misión reverente. La luz celeste los guía por el desierto, Oro, incienso y mirra en manos ofrecidas, Guiados por un destino, firme concierto, Al Niño Rey, sus vidas rendidas. Melchor, el sabio, con mirada serena, Ofrece oro, tesoro reluciente, Símbolo de realeza, en gesto pleno, Al Infante divino, homenaje ferviente. Gaspar, con corona noble, rostro sereno, Eleva incienso, plegaria al cielo, Ofrendando fragancia de amor ameno, Al Hijo de Dios, su alma en desvelo. Baltasar, con mirra, símbolo de ofrenda, Presintiendo la jornada, camino arduo, Regala al Niño, gesto que se encomienda, Simbolizando la vida, destino mudo. Estrella guía, faro resplandeciente, Conduce a los Reyes con fe y decisión, En la senda que les hace refulgente, Hasta la cuna humilde, en la revelación. Belén los acoge con

O Legado dos Três Reis Magos

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O Legado dos Três Reis Magos Na noite estrelada, sob céu profundo, Três Reis Magos partem, rumo ao Oriente, Melchior, Gaspar, Baltasar, juntos no segundo, Seguem a estrela guia, missão reverente. A luz celeste os conduz pelo deserto, Ouro, incenso e mirra em mãos ofertadas, Guiados por um destino, firme concerto, Ao Menino Rei, suas vidas entregadas. Melchior, o sábio, com olhar sereno, Oferece ouro, tesouro reluzente, Símbolo de realeza, em gesto pleno, Ao Infante divino, homenagem fervente. Gaspar, de nobre coroa, semblante doce, Incenso eleva, prece ao alto ecoa, Ofertando fragrância de amor em doce, Ao Filho de Deus, sua alma entoa. Baltasar, a mirra, símbolo de sacrifício, Antevendo a jornada, o caminho árduo, Presenteia o Menino, gesto propício, Simbolizando a vida, destino surdo. Estrela guia, farol a cintilar, Conduz os Reis com fé e determinação, Na trajetória que os faz brilhar, Até o humilde berço, na revelação. Belém os acolhe com céu radiante, Silêncio que abraça o milagre

Rituali di Fuoco: il Panevin nel Cuore del Veneto

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  Panevin Sotto il manto d’una tradizione antica, Nel Veneto risuona l’Epifania, magica. Il “Panevin” nel Trevigiano risuona, Fuochi che narrano storie, ogni notte che suona. Cristianesimo abbraccia questa usanza, Fuochi d’Epifania, luce di speranza. Pastori accendevano, con dedizione, Asciugando i panni del Bambin con passione. Ma la radice dei roghi danza nel tempo, Culto del sole e del fuoco, in un tempo lento. Nell’antico paganesimo trova origine, Un richiamo alle civiltà agricole, una sacra inclinazione. Tre sere ardenti, Panevin a bruciare, Numero perfetto, la terra a risvegliare. Rituale per onorare il dio, antichi passi, Persi nei secoli, ma nei cuori ancor baci. Qualunque sia l’origine, tra pratica e fede, Il “Panevin” rimane, il bisogno che vede. Stare insieme, condivider ansie e dolcezze, Attorno al fuoco, in campi duri, intreccia le radici. Falò di mezza Quaresima, il vecchio a bruciare, Fantoccio di strega, simbolo da abbattere. Il rogo preceduto da un processo antico, La

La Befana

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  La Befana Oh Befana, strega gentile e antica, sul manico di scopa tra stelle danzanti. Portatrice di dolci speranze, magica, nella notte dell’Epifania, sogni vibranti. Scivoli silenziosa nelle case dei bimbi, mantello scuro di tradizioni avvolgente. Scacci via ombre, lenisci cuori timidi, con dolcezza e amore, affetto persistente. Nel sacco segreti, sorprese nascoste, tesori di gioia e sogni colorati. Attraversi le case, anima accogli ombre, guidata da stelle, danza di cuori amati. Carbone per chi fu birichino un poco, ma dolci delizie per chi fu saggio. Il vento accompagna il tuo volo loco, inverno scacci, in un abbraccio saggio. Tra tetti di tegole, leggera plani, risata nel vento, dolce melodia. Befana, custode di notti sovrani, un’attesa adorata, antica poesia. Nei tuoi occhi, memorie di tempi lontani, tratti di madre, spirito natale. Focolare arde, la tua scopa s’insinua, portatrice di luce, notte speciale. Con il calore che il cuore dirige, Befana, regina di questa notte d’inca