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Nostalgia di un Emigrante

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Nostalgia di un Emigrante   E lascio il mio tetto, lascio la patria, e vado in America a lavorare la terra. Parto per cercar fortuna, un'impresa rara, e da un mese non scorgo più che cielo e mare. E lascio la casa mia, l'Italia tanto bella, per recarmi così lontano, in terra straniera. Sotto un cielo nuovo, sotto un'altra stella, porto i figli e la moglie, tutta la mia intera. E qui comincia la malinconia, pensando ai campi dove sono nato; alla cara vecchia mamma mia, e a tutte le cose care del passato. In questa terra nuova e tanto distante, mi sento solo, straniero e pensatore, ma coltivo speranza, sempre costante, di un avvenire migliore, senza paura. Mentre annaffio la terra brulla e selvaggia, coltivo anche sogni e memoria, di quell'Italia che mi donò coraggio, di quella casa che fu la mia storia. E guardo il cielo notturno, infinito, e mi chiedo se un giorno tornerò alla mia patria, al mio caro paese, dove il mio cuore per sempre rimarrà. Ma per ora sono qui, lont

Harmonia Ancestral no Ex Distrito de Floresta

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  Harmonia Ancestral no Ex Distrito de Floresta Sotto il cielo d'azzurro, antico Floresta, Tra capelle di legno e canti angelici, Si riuniscon gli animi, colmi di gioia, In rito antico che unisce passato e presente. Le capelle, piccole e grandi, Custodi di anime e di storie, Accolgono i fedeli con dolcezza, Nel tepore delle loro mura lignee. Il campanile annunzia, divina presenza, I cuori si aprono alla preghiera, Uomini e donne, divisi giorno e notte, Ma uniti nell'amore per il sacro. Il canto dei cori riempie l'aria, Come ali d'angeli sopra l'altare, E le voci s'uniscono in melodia, Portando l'anima all'infinito. Nel prato verde, sotto il sole generoso, Le famiglie si radunan attorno al barbecue, Che arde come l'amor nei cuori loro, Mentre le lingue si mescolano come sapori sulla griglia. E le risate risuonano come campane festose, Mentre il vino scorre come il tempo, Portando con sé la magia di un giorno speciale, E poi, nel silenzio della sera, Q

Versi della Vita

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  Versi della Vita Nel cuore del bosco, Boleslau sospira, Settantacinque anni, coraggioso e saldo, Tra figli e nipoti, la vita ispira, Robusto uomo, nell'antico caldo. Sotto il cielo stellato, con amore, La terra coltiva, come un re guerriero, Matilda, Tilda, il suo cuore di fiore, Nel flusso del tempo, dolce pensiero. Otto figli, gioia e fatica della vita, Due angeli persi, nel buio profondo, Nel cuore di Boleslau, luce statica, Lingua degli avi, un dono giocondo. Due anni fa, l'ombra nell'oscurità, Urina scura, come notte di paura, Dolori che bruciano, nell'intimità, Ma lui, coraggioso, la sua vita dura. Il dolore cresce, come onde in tempesta, Fino alla notte fatale, la stanza si chiude, In camionetta, verso la medicina modesta, Speranza nel dottore, la vita si conclude. Il medico, angelo vestito di bianco, Osserva Boleslau, con rispetto profondo, Camisa polacca, ricamo d'amore e manco, Sotto il paletto nero, cuore giocondo. Nel buio della sala, la scoperta crude

Verso un Nuovo Orizzonte

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Vapor Adria Verso un Nuovo Orizzonte   Nel ventre della terra italica, Tra le brume di Pederobba, Francesco Piazzetta s'innalza, Con il cuore carico di speranza. Giuseppe e Caterina, suoi genitori, Nell'antica terra di Fener lo hanno accolto, E lui, Francesco, con ardore e desiderio, Sognava il mondo, lontano e misterioso. E con l'aiuto dei suoi figli cinque, Si prepararono per il viaggio ardito, Vendendo la casa, i suoi beni amati, Per la promessa del Nuovo Mondo ampio. Nella contrada Ghetto, Pederobba risuona, La famiglia abbraccia l'addio amaro, Passaporti in mano, il destino li chiama, Per un viaggio oltre il mare lontano. Alla stazione di Cornuda, nel freddo mattino, Francesco e i suoi figli s'incamminarono, Con valige e speranze, il cuore in tumulto, Per un destino ignoto, ma affrontato con coraggio. Il treno li portò attraverso terre dorate, Ferrara, Bologna, Modena, Parma, E ogni stazione era un addio, un commiato, Alla terra amata, al passato ormai lontano.

Sotto le Stelle: Ritrovo con l'Anima Amica

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  Sotto le Stelle: Ritrovo con l'Anima Amica Nel tempo che scorre, al chiarore lunare, Sulle curve della mente, Ritroviamo l'amicizia, in ogni attimo, Sotto il velo di nostalgia e gloria. Nel caldo abbraccio dell'amicizia, Tra risate e lacrime, senza fine, Gli anni svaniscono nella verità Di un legame che non muore mai. Le storie condivise risuonano, Come dolci melodie nel vento, In ogni gesto, i legami si rinnovano, In questo incontro sincero e senza rimpianti. Negli sguardi che si rivelano, Nella lingua che supera il parlato, I sentimenti rinascono, liberatori, In un patto eterno e immortale. I ricordi sbocciano come fiori, Nel giardino dell'amicizia, da rifare, E i sogni, come stelle, ci guidano, In questo ritrovo che è puro piacere. Condividiamo segreti e desideri, Nell'oceano vasto della fiducia, In ogni parola, rinnoviamo i legami, Per nutrire questa rara alleanza. Sotto le stelle, nel silenzio della notte, Brindiamo alla vita, alla nostra unione, Eleviamo un

Da Pederobba a Curitiba: la Sfida di Francesco Piazzetta

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Da Pederobba a Curitiba: la Sfida di Francesco Piazzetta  Francesco Piazzetta, ardimento spinto, Da Pederobba partì, destino certo. Con i figli al seguito, al Nuovo Mondo, Preparò il viaggio, splendido e profondo. Vendette la dimora, memorie di ieri, Per un avvenir nuovo, di speranze vere. Con passaporti in mano, bauli stretti, Partirono in treno, verso sogni audaci. Da Cornuda la partenza, cuore affannato, Silenziosi avanzavano, pensieri allontanato. Ferrara, Bologna, urbi veloci, Modena, Parma, terre di dolci. Nel vagone angusto, sogni nel petto, Guardavano oltre, l'orizzonte eletto. Francesco discorreva, di vita migliore, In Brasile sognava, futuro d'onore. Genova li accolse, col suo porto vasto, Sull'Adria imbarcarono, avventura al guasto. Guardavano il mare, con emozioni forti, Verso l'ignoto, con coraggio indomito. Rio de Janeiro li accolse, terra predetta, Speranze e desideri, in ogni faccia eretta. Paranaguá li vide, sbarcare con ardore, Verso Curitiba, vita nuo

Laços Eternos: o Poema da Família

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Laços Eternos: o Poema da Família Na rede dos afetos, a família é a teia, Onde corações se entrelaçam, laços de amor. Em tempos de alegria ou tristeza, a lida é cheia, Unidos, enfrentamos o que a vida traz de ardor. Na infância, são os alicerces do amanhã, Os ensinamentos, os cuidados, o abraço forte. Cada memória, um tesouro que não se apagará, Na família, encontramos nosso suporte. Compartilhamos sonhos, risos e dores, Nas refeições, nas festas, nas confidências. A família, em suas diversas cores, É o porto seguro nas marés das experiências. A tradição, o carinho, o sangue e a amizade, Laços que nos guiam, na jornada da vida. Na família, encontramos a identidade, E no seu amor, a eterna guarida.

Tra Le Nevi d'Italia e i Verdi del Brasile

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Tra Le Nevi d'Italia e i Verdi del Brasile   Nel gennaio del mille ottocento trentasei, Tra nevi di Cesiomaggiore, nasce Giacomo, Destinato a tracciare un viaggio, a intrecciare Il destino della famiglia, in nuovo arco. Con Maddalena, compagna nell’odissea, Donna di forza, radici profonde, Diedero vita a una prole vivace, Giuseppe, Maria Augusta, Beatrice, con corone. Nel mille ottocento settantacinque, La famiglia intraprese un viaggio ardito, Verso terre sconosciute, oltre l’orizzonte, Il Brasile, nuova vita, l’avvenire gradito. Dalla tranquilla Belluno al porto di Genova, Attraverso treno e Adria, oceano in tempesta, Sfidando avversità, con speranza in prova, L’Italia lasciata alle spalle, nuova festa. Sbarcati a Rio de Janeiro, inizio nuovo, All’Albergo degli Immigrati, breve soggiorno, Poi Rio Negro, destino incerto, flusso, Verso Colonia Dona Isabel, sogno ritorno. Navigando Laguna dos Patos, Montenegro, Con carri e muli, tratto finale percorso, Fino alla colonia, sogno diven